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Armenia (Repubblica di)

Echo



Commissario: Svetlana Sahakyan, Responsabile del Dipartimento di Arte Moderna - Ministero dell’Educazione, della Scienza, della Cultura e dello Sport della Repubblica di Armenia
Curatore: Armen Yesayants
Espositore: Nina Khemchyan
Sede: Magazzino del Sale N°3, Dorsoduro 264

Descrizione

La mostra Echo presso il padiglione armeno, ideata da Nina Khemchyan, artista armena residente a Parigi, fonde l’eredità armena medievale con i principi spirituali universali, riconsiderati nel contemporaneo. L’esposizione propone due opere profondamente interconnesse. Influenzata da Mesrop Mashtots, creatore dell’alfabeto armeno e figura culturale di spicco, l’opera di Khemchyan riflette un profondo legame con la sua eredità. Un elemento cruciale è il suo incontro con la cantante Hasmik Baghdasaryan-Dolukhanyan, le cui interpretazioni degli sharakan (canti sacri di pentimento del V secolo) di Mashtots hanno ispirato la creazione di undici sfere in ceramica blu, ciascuna decorata in oro con i testi di questi canti. Unite alla performance a cappella di Baghdasaryan-Dolukhanyan, le sfere fondono la scultura con la musica, trasformando le parole in codici visivi. La mostra include anche Seven Deadly Sins di Khemchyan, un rotolo di carta lungo 50 metri suddiviso in segmenti che rappresentano i peccati capitali, utilizzando inchiostro nero su carta bianca per simboleggiare la dicotomia morale. Si tratta di un’opera che invita alla riflessione e funge da complemento a Echo nell’indagare temi come il peccato e la redenzione, oggi particolarmente cruciali.

Venezia, Dorsoduro 264
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