Il film nasce dopo aver girato La Repubblica dei Ragazzi. Nel documentario raccontavo la nascita di questa struttura nata nell’immediato dopoguerra con l’intento di aiutare giovani privi di sostegno familiare. Negli anni la struttura si è evoluta, al passo con i tempi: oggi è una grande casa famiglia. Le riprese sono durate più di un anno e mezzo, tempo che mi ha permesso di vivere e osservare le varie fasi che questi ragazzi devono affrontare. L’uscita dalla struttura al compimento dei diciotto anni è una di queste e ho deciso di raccontarla in Manuel. La storia è una storia semplice. Manuel è una specie di gigante buono che si trova improvvisamente catapultato in una realtà sconosciuta, chiamato a fare delle scelte più grandi di lui senza neanche avere il tempo di capire che non è più protetto in una bolla, ma “fuori”, in mezzo al mondo vero. Ho lasciato molto spazio all’improvvisazione durante le riprese cercando il momento unico, ciò che accade magicamente in quel preciso istante tra finzione e realtà.