fbpx Biennale Arte 2024 | Armodio Tamayo
La Biennale di Venezia

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Armodio Tamayo

La Paz, Bolivia, 1924–1964


  • MAR - DOM
    20/04 > 30/09
    11.00 - 19.00

    01/10 > 24/11
    10.00 - 18.00
  • Padiglione Centrale
  • Ingresso con biglietto

Armodio Tamayo si forma presso l’Academia de Bellas Artes di La Paz, in Bolivia, e studia con il principale pittore indigenista Cecilio Guzmán de Rojas. Imilla (1946) – ovvero “ragazza” in Aymara, la lingua parlata dalle comunità della Bolivia e del Perù meridionale – è un ottimo esempio dei dipinti di Armodio Tamayo con soggetti indigeni e meticci. La composizione triangolare è formata dal mantello a righe della giovane, che il pittore ha realizzato con pennellate sciolte. Per il mantello non usa il colore rosso cocciniglia intenso di altri tessuti aymara, ma principalmente toni terrosi come lo sfondo minimamente definito. L’enfasi cromatica è invece riservata ai lacci rossi del corpetto verde e bianco del vestito, un vivace contrasto tra tessitura tradizionale e moda più moderna. L’attenzione visiva si concentra infine sul volto luminoso dell’imilla – arrossato dal sole e levigato dal sudore e dalla concentrazione – i cui occhi luminosi rifiutano di incontrare il nostro sguardo e fissano intenti un oggetto che la attira oltre l’inquadratura.

L’opera di Armodio Tamayo è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.

—Lisa Trever

Padiglione Centrale
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