Armando Reverón, figlio unico di una coppia benestante, è stato cresciuto da una seconda famiglia a Valencia, in Venezuela. A Macuto, inizia a desaturare la propria tavolozza, creando dipinti tattili e quasi monocromatici. Essi fondono il postimpressionismo con uno stile estremamente gestuale in cui i pigmenti, applicati quasi direttamente sulla tela, producono superfici asciutte in cui le pennellate sembrano galleggiare nella composizione. Retrato de Alfredo Boulton (1934) raffigura l’intellettuale, amico e mecenate – un’importante voce della generazione impegnata nelle discussioni sulla modernizzazione del Venezuela e spesso ospite di Reverón a Macuto. Boulton è inoltre l’organizzatore della retrospettiva tenutasi nel 1995 presso il Museo de Bellas Artes di Caracas, in occasione dell’anniversario della morte di Reverón. Ricordando le sue visite a Macuto, Boulton scrive nel catalogo della mostra: “lo vidi uscire dal suo ranch e rimasi accecato dal bagliore del paesaggio”.
—Laura Hakel