fbpx Biennale Teatro 2025 | Intervento di Willem Dafoe
La Biennale di Venezia

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Intervento di

Willem Dafoe

Direttore del settore Teatro

Theater is Body – Body is Poetry

 

Quando il Presidente Pietrangelo Buttafuoco mi ha proposto il ruolo di direttore artistico della Biennale Teatro mi sono sentito onorato, emozionato e ho accettato immediatamente. Il pensiero successivo è stato: quale contributo posso dare in particolare?

La gente mi conosce come attore cinematografico, ma forse non sa che lavoro in teatro da 50 anni, in particolare da 27 con il Wooster Group e successivamente con Robert Wilson, Richard Foreman e Romeo Castellucci.

Il Wooster Group di New York è nato come un collettivo composto da persone non necessariamente provenienti da studi teatrali, ma piuttosto si trattava di un gruppo di artisti di discipline diverse che si riunivano per fare teatro. Quegli anni di lavoro quotidiano per la creazione di opere e di tournée internazionali mi hanno formato, permettendomi di conoscere spettacoli provenienti da tutto il mondo, che non si erano lasciati limitare da rigide tradizioni teatrali istituzionalizzate e radicate nella pratica scenica.

Ho deciso che il programma di quest’anno sarà personale e cercherò di riflettere l’unicità, il potere e l’essenza di ciò che il teatro è per me.
Ho deciso espressamente di non andare a cercare spettacoli da presentare, ma piuttosto di esprimere quello che so. Ho voluto invitare persone con cui ho lavorato, che ho ammirato e di cui ho apprezzato il lavoro. Ci sono anche alcuni artisti che mi sono stati insegnati in modo metodico e che non conoscevo, ma fondamentalmente il mio impulso è quello di presentare opere che esprimano la potenza del teatro.

 

Il corpo, la poesia, il rituale.

Il corpo, la sua presenza, la sua intelligenza fuori dal nostro controllo, è il cuore pulsante del teatro. È il motore dell’incontro tra le persone in scena e il pubblico, che crea una comunità estemporanea impegnata nell’ascolto e una possibilità di meraviglia anche in un’epoca ddi esperienze virtuali.

La poesia. Uso questa parola in senso lato, intendendo riconoscere la qualità dell’espressione che è possibile nel teatro, al di là della narrazione, del racconto o della messa in scena della letteratura. Il teatro è totale e ha a disposizione tutte le arti, comprese le nuove tecnologie. Il teatro può creare un sentimento, un senso al di là della logica o della psicologia che va dritto al cuore, sfida la realtà che abbiamo scelto e libera la nostra immaginazione.

Il rituale. L’azione e i gesti ripetuti che riflettono origini e credenze, un senso di appartenenza comune che crea connessione. Uno specchio astratto per vedere noi stessi e la nostra comunità. Il rituale non è solo la genesi del teatro, ma anche il suo potere curativo.

Questi sono gli elementi che per me sono importanti. Il teatro è corpo. Il corpo è poesia.

 

Sono entusiasta di portare le opere di persone con cui ho già lavorato, il Wooster Group, Evangelia Rantou, Romeo Castellucci e Richard Foreman. Di persone che ho ammirato come Thomas Ostermeier, Milo Rau e Bob Holman. I teatranti che mi hanno influenzato indirettamente come Thomas Richards e l’Odin Teatret. Oppure artisti incontrati di recente come Davide Iodice, di cui ho visto il Pinocchio a Napoli commuovendomi dal primo all’ultimo istante. Presenteremo anche il collettivo Industria Indipendente, il clown Gardi Hutter, l’Istanbul Historical Turkish Music Ensemble e la musicista Daniela Pes.  Infine, avremo artisti emergenti come Princess Bangura, Anthony Nikolchev e Yana Eva Thönnes.
Inoltre, farò un esperimento performativo con l’attrice italiana Simonetta Solder in omaggio a Richard Foreman, scomparso nel gennaio di quest’anno.

Oltre alle opere teatrali, avremo Biennale College per giovani registi e drammaturghi, conferenze e laboratori.

Infine, tracceremo le influenze sul teatro di oggi, sottolineando in particolare la storica Biennale Teatro del 1975 diretta da Luca Ronconi.

 

Vorrei ringraziare il Presidente Pietrangelo Buttafuoco, il Direttore generale Andrea Del Mercato e la Vicedirettrice Debora Rossi, Francesca Benvenuti, Flavia Fossa Margutti e tutto lo staff della Biennale per il loro sostegno e ringrazio in particolare le due persone che mi hanno aiutato a districarmi in alcuni aspetti per me nuovi e hanno lavorato instancabilmente per un programma forte: Valentina Alferj e Andrea Porcheddu.

Biennale Teatro
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