fbpx Biennale Teatro 2025 | Intervento di Pietrangelo Buttafuoco
La Biennale di Venezia

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Intervento di

Pietrangelo Buttafuoco

Presidente della Biennale di Venezia

La voce dei poeti

Wayne Mc Gregor, Caterina Barbieri e Willem Dafoe sono tre grandi artisti, di generazioni, provenienze, esperienze diverse. Ma anche tre raffinati pensatori, in grado di veicolare e mettere a servizio di una istituzione culturale la loro visione, leggendo con intuizione e originalità la scena artistica di cui essi stessi fanno parte, e questo con i medesimi occhi, cuore, cervello che usano per fabbricare coreografie, partiture musicali, drammaturgie.

 

Il corpo è poesia, dal greco poiein (ποιεῖν), cioè fare e produrre, ci dice Willem Dafoe nella presentazione del suo programma Theater is Body - Body is Poetry. Il testo teatrale attraversa e abita il corpo, inteso come “cuore battente del teatro”. Il corpo è allora lo strumento dell’attore, interlocutore tra drammaturgia e pubblico, il grado zero del fare teatro.

Tra i fondatori del leggendario Wooster Group nel 1977, nel perfetto controllo del corpo scenico di Dafoe ci sono sempre state la disciplina, la conoscenza, la passione e la profonda consapevolezza, tutti elementi che porta in dote alla sua Biennale Teatro.

Scarnificare la sontuosità della macchina scenica per arrivare all’elemento primo e imprescindibile significa tornare alle origini, a un corpo che è involucro ma anche dispositivo mistico. Commovente, fragilissimo e al contempo strumento di espressione assoluto, “beauty of the theater rite”, in cui si incarna il Teatro stesso. Nel libero arbitrio del gesto, nell’educazione della voce, nel sentire della carne, si svolge quell’esercizio di libertà che è il senso stesso del percorso intrapreso dalla Biennale di Venezia sin dalla sua prima edizione, nel 1895. 

 

Fin dalle sue origini, la Biennale di Venezia si è infatti contraddistinta per una forte vocazione alla contemporaneità e per una apertura internazionale, che ne hanno plasmato l’identità nel tempo. Partendo da tali cifre fondative, i Direttori Artistici delle prossime edizioni delle Biennali Danza, Musica e Teatro hanno delineato programmi capaci di imprimere un ulteriore salto, ampliando gli orizzonti: dall’internazionale all’universale, dal contemporaneo a una proiezione verso il futuro.

Nei loro progetti, ricchi di stratificazioni concettuali e spunti innovativi, si coglie chiaramente la volontà di espandere categorie e ridefinire paradigmi, trasformando la fruizione artistica in un’esperienza di esplorazione intellettuale. Un invito, dunque, a misurarsi con la complessità del presente attraverso l’esercizio – e la faticosa sfida – del pensiero critico.

Sono dunque delle illuminazioni i programmi di Danza, Musica e Teatro, discesi direttamente dal Parnaso. Con Tersìcore, Euterpe e Melpomene a darsi convegno a Venezia per i prossimi due anni.

 

Biennale Teatro
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