Wayne McGregor, Caterina Barbieri e Willem Dafoe sono tre grandi artisti, di generazioni, provenienze, esperienze diverse. Ma anche tre raffinati pensatori, in grado di veicolare e mettere a servizio di una istituzione culturale la loro visione, leggendo con intuizione e originalità la scena artistica di cui essi stessi fanno parte, e questo con i medesimi occhi, cuore, cervello che usano per fabbricare coreografie, partiture musicali, drammaturgie.
Da sciamano in grado di intercettare luci e compiere attraversamenti, con l’illuminazione propria del suo essere artista, Caterina Barbieri possiede una capacità teoretica che le permette di muoversi agevolmente e con spiazzante disinvoltura negli spazi e nei tempi della musica.
Il programma La Stella dentro omaggia in esergo Clarice Lispector ma subito evoca altri astri interiori: dalla stella danzante di Nietzsche a quella di Heidegger, giusto quella che conduce alla terra, la stessa che il filosofo di Segnavia chiede per sé, nella fissità della propria lapide.
La musica è l’unica tra le arti che può viaggiare nel tempo con l’equipaggiamento leggero e immateriale del suono, gli invitati alla Biennale Musica diretta da Barbieri sono difatti Laurie Spiegel, Éliane Radigue, Vahid Hosseini ma anche Guillaume de Machaut, musicalmente più vivo dei vivi.
Nel tema della musica cosmica ci sono gli echi dello spazio siderale, della ascesi contemporanea, dei legami con la scienza e con la natura, con la filosofia e le sconfinate derive dello spirito.
Fin dalle sue origini, la Biennale di Venezia si è infatti contraddistinta per una forte vocazione alla contemporaneità e per una apertura internazionale, che ne hanno plasmato l’identità nel tempo. Partendo da tali cifre fondative, i Direttori Artistici delle prossime edizioni delle Biennali Danza, Musica e Teatro hanno delineato programmi capaci di imprimere un ulteriore salto, ampliando gli orizzonti: dall’internazionale all’universale, dal contemporaneo a una proiezione verso il futuro.
Nei loro progetti, ricchi di stratificazioni concettuali e spunti innovativi, si coglie chiaramente la volontà di espandere categorie e ridefinire paradigmi, trasformando la fruizione artistica in un’esperienza di esplorazione intellettuale. Un invito, dunque, a misurarsi con la complessità del presente attraverso l’esercizio – e la faticosa sfida – del pensiero critico.
Sono dunque delle illuminazioni i programmi di Danza, Musica e Teatro, discesi direttamente dal Parnaso. Con Tersìcore, Euterpe e Melpomene a darsi convegno a Venezia per i prossimi due anni.