SHANG HAI ZHI YEN (Shanghai Blues, 103’)
di Tsui Hark
con Kenny Bee, Sylvia Chang, Sally Yeh, Ken Boyle
Hong Kong, 1984
Restauro in 4K a cura di Film Workshop
Introduce Elena Pollacchi
In parte musical, in parte farsa, in parte storia d’amore, il film offre un mix di generi che non è affatto strano per il pubblico di Hong Kong, e il modo più semplice per gli occhi occidentali di assimilarlo è ricordare i vertiginosi mash-up di generi della Hollywood classica, in cui un film doveva stipare diversi tipi di intrattenimento nella sua trama per soddisfare un pubblico eterogeneo. [...] A differenza del film di Tsui del 1986, dal titolo simile, Peking Opera Blues, c’è poca violenza e non ci sono grandi sequenze da brivido, il che rende il miscuglio di generi meno estremo e toglie a Tsui la possibilità di mostrare le sue notevoli capacità nel cinema d’azione, ma come sempre in questo instancabile cineasta il ritmo non cala mai e lo schermo è costantemente animato da movimenti colorati, mentre gli attori pronunciano le loro battute in un modo che ricorda il cinema americano pre-codice Hays. (David Cairns)
Questo film di Tsui Hark del 1984 è uno dei più gioiosi, spiritosi e toccanti che abbia visto da molto tempo a questa parte. Mi è sembrato di essermi iniettato una droga che migliora l’umore a lungo. Ha l’atmosfera e lo stile cinematografico di uno sbarazzino musical in Technicolor MGM vecchio stile. Non ci sono balli né persone che si scatenano in una canzone al momento di uno spunto musicale, ma la musica satura questo film dandogli calore, consistenza, umorismo e molta anima. I colori del film sono vibranti e sontuosi, le scenografie sono irreali come lo zucchero filato (ad esempio una grande luna gialla sospesa nel cielo notturno) e i personaggi hanno tutti quel classico bagliore hollywoodiano degli anni Quaranta. Soprattutto è semplicemente esilarante per gran parte del tempo. (brsn.com)