Paolo Baratta
La rivalutazione delle Wunderkammer, che la mostra del 2013 Il Palazzo Enciclopedico portava con sé, è stata all’origine di una tentazione, per noi quella di riconoscere e mostrare quella Wunderkammer che è il nostro Archivio storico, frutto di collezioni appassionate, anche se parziali, ispirate all’utopia di un palazzo enciclopedico dell’arte contemporanea, condizionate dalle ossessioni di chi si è succeduto alla guida della Biennale e dell’Archivio stesso.
Per questo abbiamo chiesto a Massimiliano Gioni di fare un piccolo viaggio all’interno del nostro archivio e, senza assolutamente alcuna pretesa di completezza, trarre da esso elementi e ricordi significativi della nostra storia, disponendo, secondo le sue preferenze, frammenti di una lunga vicenda, curiosità rivelatrici di attitudini, modi di essere e di concepire il proprio ruolo di artista e il rapporto con la Biennale, e di cogliere nella verità elementare del documento quella vibrazione che un libro di storia non sempre sa dare. Non è dunque la storia della Biennale. Ma forse quanto basta per indurre a immaginarla, lasciando al visitatore tale compito, facendolo partecipe di un Amarcord, ricordo.