Commissario: The Japan Foundation
Curatore: Onishi Maki
Espositore: Harada Yuma, dot architects (Ienari Toshikatsu, Doi Wataru, Ikeda Ai, Miyachi Keiko), Moriyama Akane, Mizuno Futoshi
Giappone
Architecture, a place to be loved — when architecture is seen as a living creature
Album
Descrizione
Anche dopo la pandemia, in un momento in cui riconsideriamo l’importanza della coesistenza, le città continuano a svilupparsi impersonalmente. Alla luce di ciò, abbiamo ragione di credere che l’architettura sia amata oggi?
L’architettura intesa come ‘luogo da amare’ è possibile quando ingloba memorie e storie connaturate, nonché lo scenario sullo sfondo e le attività che vi sono ospitate, ampliando il suo stesso significato, e rende possibile percepire l’architettura come una creatura vivente piuttosto che come un’entità avulsa dalla natura.
Crediamo che un luogo da amare inizi con l’atto di amare l’architettura, e attraverso il padiglione del Giappone di Takamasa Yoshizaka abbiamo creato un’esperienza spaziale che invita i visitatori a pensare all’architettura come a un luogo da amare.