Lauren-Loïs Duah

Nella lingua ghanese Twi (o Akan), ‘Obroni Wa-wu’ si riferisce ai vestiti di seconda mano, ma la traduzione letterale è ‘qualcuno deve essere morto per lasciar andare tutti questi oggetti’. L’industria dell’abbigliamento è un potente portale di accesso ai mondi delle economie legate alla manodopera, alla migrazione e alla catena di approvvigionamento che hanno conseguenze intercontinentali. Dipanare la complessa trama della catena di approvvigionamento dell’abbigliamento espone così tanti fili sciolti che la storia inizia immediatamente a sfilacciarsi. Questo progetto, un arazzo, cerca di svelare le cuciture della filiera dell’abbigliamento, mostrando come i consumatori occidentali si siano del tutto estraniati dai luoghi di produzione che permettono il loro vorace consumo.
La ricerca esplora il modo in cui il fast fashion è sostenuto dal capitalismo razziale, nonché il modo in cui i ‘panni sporchi’ del Nord del mondo creano questi immensi, transcontinentali ‘paesaggi di vestiti’ in città come Accra, in Ghana.

Un ringraziamento speciale a
Maame Yaa, la famiglia allargata, gli amici, i residenti e le donne Kayayei all'interno e nei dintorni di Kantamanto Market (Ghana), The OR Foundation
Con il supporto aggiuntivo di
African Futures Institute