2024
Gli ultimi decenni hanno visto l’affermazione, a livello internazionale, di una sempre maggiore attenzione a questioni legate all’accessibilità del patrimonio culturale nei confronti di persone con disabilità fisiche o psichiche: al centro del dibattito – come riporta la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 – il valore della cultura inteso come bene comune, in un’ottica inclusiva in cui “tutta l’arte è per tutti” e la partecipazione culturale intesa come motore del benessere individuale e dell’intera società.
Accanto alla rimozione degli ostacoli fisici dai luoghi di fruizione culturale, si sta affinando una maggiore sensibilità anche verso l’eliminazione di barriere linguistiche e cognitive; ciò si traduce in un concetto di accessibilità più ampio, che include il rapporto con la dimensione immateriale dell’essere umano: accesso ai contenuti, ai concetti, al pensiero, e in generale alla possibilità di fruire di un’esperienza estetica e di incontro con la bellezza; tutti elementi centrali del rapporto del visitatore con l’opera d’arte che, anche nel caso di categorie fragili, si snoda lungo i percorsi non del bisogno ma del desiderio.