“Dall'inizio del film, sappiamo che otto passeggeri moriranno in un terribile incidente. Ma non sappiamo chi morirà. Usando uno spirito quasi diabolico, il regista tira le fila di una ventina di trame parallele e ci tiene sotto costante tensione. Nell'efficienza della regia e nella sobrietà delle interpretazioni si avverte l'influenza di Hitchcock e del neorealismo italiano”. (Cinemonde)
“Il film di Tanhofer ha introdotto una serie di innovazioni tecniche e narrative nel cinema jugoslavo, come la drammaturgia a mosaico e l'uso di tecniche documentarie in un film live-action. È anche uno dei primi film socialisti ad affrontare temi contemporanei e urbani, in un momento in cui il cinema jugoslavo produceva principalmente opere ispirate alla guerra recente e al patrimonio letterario. Tanhofer era invece interessato alla classe media socialista, in particolare all'effetto che la crescita economica e la rapida modernizzazione avevano sulla vita privata e i sogni della gente comune. Per questi motivi, conserva un posto importante e viene spesso citato tra i migliori della storia del cinema croato. È celebrato come il primo esempio di noir socialista, che fonde perfettamente tecniche narrative classiche con la tradizione neorealista, che all'epoca era cara ai registi socialisti”. (Chris Marcich)