“Nel 1889 a Kladno, centro minerario e metallurgico della Boemia, la sirena tace durante uno sciopero. Durante una manifestazione la polizia ferisce un bambino ed esplode una sommossa, sanguinosamente repressa. Vigoroso e trascinante dramma sociale, un po' manicheo nella sua oratoria, su un episodio storico della lotta di classe, rievocato nel romanzo (1935) di Marie Majerová. Palese l'influenza del cinema sovietico, in particolare di La madre (1926). Inaspettato Leone d'oro a Venezia”. (Morando Morandini)
“Siréna è un esempio importante di agitprop politico. Ambientato nel mezzo di uno sciopero operaio nella Kladno di fine diciannovesimo secolo (la principale regione mineraria del paese), il film stabilisce presto le linee di battaglia con il suo ritratto di minatori inossidabili, mogli determinate, minacciosi oppressori militari e l'elegante élite germanica che li controlla tutti (realizzato nell’immediato dopoguerra, il film sottolinea anche il nazionalismo ceco di fronte al predominio tedesco). Fortunatamente il film non è una disputa priva di allegria, ma è pieno di verve e di un notevole realismo a forti tinte; la direzione di Karel Steklý trae vantaggio dalla fotografia in bianco e nero di Jaroslav Tuzar, che cattura il regno sotterraneo dei minatori e le loro riunioni sindacali notturne insieme con l’impressionante paesaggio della regione”. (Film Affinity)
Leone d’Oro alla 8. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1947).