Alejandro Aravena; Gonzalo Arteaga; Juan Cerda; Diego Torres; Victor Oddo
Gli architetti di ELEMENTAL a volte agiscono come pensatori strategici e ingegnosi e a volte come attivi creatori di edifici compiuti. La loro attività spazia da progetti abitativi incrementali a “sistema aperto”, fino alla netta forma scultorea del Centro de Innovación per il gruppo Angelini a Santiago del Cile. Nel nostro manifesto, proponiamo che FREESPACE stimoli “nuovi modi di vedere il mondo, inventando soluzioni in cui l’architettura provvede al benessere e alla dignità di ogni abitante di questo fragile pianeta”. È una causa che Alejandro Aravena di ELEMENTAL promuove con costanza, sottolineando il dovere – per l’architettura – di occuparsi dell’enorme problema di fornire “sistemi aperti” invece che oggetti finiti, in modo da ospitare con dignità la crescente popolazione del mondo e delle città.
Egli propone che si usi FREESPACE come verbo, come “comandamento di lasciare inutilizzati gli spazi vuoti” in modo da sfruttare al meglio l’iniziativa spontanea delle persone di costruire per se stesse.
Il suo appello di lasciare libero dello spazio come “riserva di spazio pubblico” è lodevole. Aravena ricorda che, mentre nei Paesi sviluppati la proporzione tra terreni di proprietà privata e spazio pubblico è 1:1, essa scende a 1:10 nei Paesi in via di sviluppo. Le idee e le argomentazioni che egli sostiene emergono dai suoi schizzi e dai suoi testi esposti in questa Biennale Architettura. Quando le grandi idee che vanno dritte al punto sono espresse in modo chiaro e lineare, non si possono ignorare.
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