Le opere fotografiche di Mari Katayama ritraggono l’artista, circondata da oggetti che ha realizzato o collezionato. Usando se stessa alla stregua di un qualsiasi materiale (“per semplice comodità”, sostiene), ha cucito a mano delle riproduzioni del suo corpo fuori del comune (caratterizzato dalle gambe mozzate e dalla mano sinistra divisa in due), decorate da pizzo, conchiglie, perle e cristalli di Swarovski. Nata con una rara malattia genetica che colpisce le tibie – e, nel suo caso, una mano –, a nove anni ha deciso di farsi amputare la parte finale delle gambe trascorrendo dodici mesi a cercare di imparare a camminare usando protesi artificiali.