Mohamed Hamidi inizia il proprio percorso artistico all’École des Beaux-Arts di Casablanca e in seguito esplora Parigi, immergendosi nei movimenti artistici e nei musei della città, iscrivendosi a istituti d’arte e diplomandosi infine all’École Supérieure des Beaux Arts. Harmonie (1969) – per i colori rossastri, la composizione, il bordo dipinto che incornicia il quadro e il rombo al centro – viene spesso citato come prova dell’ispirazione che Hamidi trae dai tappeti marocchini. Le pennellate visibili aggiungono all’opera una trama intenzionale e trasmettono la sensazione lanosa e tattile di un tappeto. Con il sapiente uso del colore, riesce a creare luci e ombre in qualsiasi sezione desideri, dando origine a una composizione visivamente piacevole, simile a un collage. Anche se i cerchi non si riscontrano tipicamente nelle tessiture tradizionali, qui potrebbero anticipare in modo sottile l’erotismo presente nelle opere più tardive. Inoltre, potrebbero essere letti anche come decostruzione della fusione lineare fra il tradizionale tratto dentellato delle tessiture marocchine e le forme ondulate impiegate dai membri del movimento della Scuola di Casablanca. Queste ondulazioni diventeranno in seguito motivo ricorrente in tutte le opere del gruppo.
L’opera di Mohamed Hamidi è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Fadia Antar