Commissario: Susan Mains
Curatore: Daniele Radini Tedeschi
Espositori: Frederika Adam, BREAKFAST, Jason deCaires Taylor, Antonello Diodato Guardigli (ADGART), Alma Fakhre, Suelin Low Chew Tung, Gabriele Maquignaz, Lorenzo Marini, Benaiah Matheson, The Perceptive Group, Nello Petrucci
Sede: Palazzo Albrizzi-Capello, Cannaregio 4118
Grenada
No Man is an Island
album
Descrizione
Gli artisti in mostra riflettono sul pensiero di Édouard Glissant in merito all’identità e alle relazioni nel contesto caraibico. Le discours antillais appare in tal senso testo paradigmatico nel descrivere un popolo che non ha un’identità a radice unica bensì in continua trasformazione, laddove le relazioni con diverse influenze ed etnie appaiono fondamentali per l’evoluzione di una coscienza individuale e collettiva. L’interpretazione di Glissant mostra quanto relazione e movimento genererebbero conoscenza, apertura all’altro e allo scambio reciproco, pur mantenendo fermo il diritto all’opacità, ossia alla propria singolarità, ispirata a coesistenze e continue evoluzioni. In linea con tale pensiero appaiono le parole di Adriano Pedrosa, che, nella descrizione del tema “Stranieri Ovunque”, evidenzia l’intrinseco senso di estraneità degli individui, indipendentemente dal luogo in cui si trovano. L’estraneità di ciascuno diviene, tuttavia, comunità nel momento in cui si “pratica” la conoscenza – concetto contrapposto a quello di “avere” conoscenza – attraverso l’attenzione prestata alle relazioni tra le cose o semplicemente raccontando il loro vissuto nell’ambito di una reciproca “corrispondenza” (Tim Ingold), affinché comunità implichi un “darsi insieme”.