Uzo Egonu è stato descritto come un solitario, un bambino prodigio e uno studioso della cultura nigeriana Nok. I primi anni Sessanta sono gli anni dell’indipendenza in Africa; per gli artisti in esilio si tratta di un momento di orgoglio nazionalista ed Egonu non fa eccezione. Di tenore vagamente fauvista, la sua produzione è caratterizzata da una tavolozza di blu, giallo e nero che emerge in tutta la sua forza in Guinean Girl (1962). Caratterizzato da una deliberata ingenuità, dallo sprezzo per la precisione fisionomica e animato dalla determinazione a sentire con il colore, questo animato ritratto sottolinea i lineamenti del soggetto, i grandi occhi, il portamento e i modi assertivi. L’abbigliamento nazionale è reso in maniera minuziosa e la collana, che scende sulla spalla, suggerisce che la donna si è appena avvicinata. Un anno dopo aver realizzato Guinean Girl, Egonu tiene la sua prima grande personale alla Woodstock Gallery di Londra.
L’opera di Uzo Egonu è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Nancy Dantas