Commissario: Gayane Umerova, Presidente della Fondazione uzbeka per lo sviluppo dell’arte e della cultura presso il Gabinetto dei ministri della Repubblica dell’Uzbekistan
Curatore: Center for Contemporary Art Tashkent
Espositore: Aziza Kadyri
Sede: Arsenale
Uzbekistan (Repubblica dell’)
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Album
Descrizione
Come si mette in scena il senso d’appartenenza? Come ci si cala nei panni di uno “straniero”? Aziza Kadyri, artista della diaspora uzbeka, esplora le esperienze delle donne dell’Asia centrale e il modo in cui reimmaginano le proprie identità durante il processo di migrazione. In una quinta teatrale decostruita, i costumi diventano sculture insieme al lavoro audiovisivo co-creato con il collettivo Qizlar di Tashkent, radicato nelle storie di donne, che esplora le memorie fisiche, le pratiche collettive e la relazione tra il corpo e il suo ambiente. L’installazione mette in relazione il Suzani, il ricamo uzbeko, con un generatore digitale d’immagini, portando così alla luce i pregiudizi presenti nell’intelligenza artificiale e il suo impatto globale sulle memorie collettive. All’interno dell’opera, lo spettatore è invitato a interpretare sia l’osservatore che l’osservato, spostandosi tra gli stati di esposizione: cambiamenti percepibili solo da chi si trova al di fuori di questo spazio di performance accidentale.