6.58: MANIFESTO (2021, 74’) - compagnia Andrea Peña & Artists (AP&A)
6.58: MANIFESTO prende posizione sotto forma di un trittico coreografico in cui sei danzatori interagiscono con una macchina, un cantante d’opera e un DJ, per esplorare i concetti di artificio e artificialità quali costruzioni implicite della società contemporanea. Nella nostra realtà postindustriale, l’artificialità è intrecciata con i nostri corpi e le nostre menti, e l’artificio contamina le nostre interazioni ed esperienze.
GENEALOGIA_TIME SPECIFIC (2020 - 40’) - coreografia Luna Cenere
Genealogia_Time Specific è stato presentato a settembre 2020 a Rovereto nell’ambito del festival Oriente Occidente. Frutto di un percorso di ricerca e condivisione di pratiche dal titolo Genealogia Research Project, è un progetto di ricerca di natura installativa, come si evince in tutti i lavori di Luna Cenere, a cui si aggiunge il carattere relazionale di una comunità, un gruppo che si fa espressione, luogo, paesaggio in trasformazione e migrazione.
INSIDE THE BLIND IRIS (2023, 11’) - regia Douglas Bernardt, coreografia Botis Seva
INSIDE THE BLIND IRIS è un film sperimentale sulla danza che esplora l’oppressione e l’assenza di un senso d’appartenenza. I danzatori appaiono come spiriti e ricordi inquietanti sullo sfondo del confuso stato mentale del protagonista, in viaggio alla ricerca del proprio io.
Una commissione di Sadler’s Wells. Con il sostegno di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels. Supportato da Garfield Weston.
NAVY BLUE FACES (2022, 8’) - regia Oona Doherty, Luca Truffarelli
L’emozione provata da una serie di persone. In una notte di un blu profondo e cupo. Navy Blue Faces è lo spettacolo Navy Blue (2022) di Oona Doherty in forma di film, una collaborazione tra Doherty, i danzatori e il regista Luca Truffarelli.
I’M IN A FOREST (2023, 17’ - prima assoluta) - regia Lucy Guerin, Angus Kemp
Nel marzo 2023 Lucy Guerin ha coreografato NEWRETRO, un’installazione di tre ore composta di frammenti di ventuno dei suoi spettacoli passati, riassemblati per creare un nuovo lavoro. I’m in a Forest è una risposta a quest’opera: danzato in una galleria vuota, senza pubblico, il film oscilla tra le motivazioni interiori dei danzatori, la traccia residua e il senso di presenza che si lasciano dietro.
WRITTEN ON WATER (2020, 80’) - sceneggiatura, regia e coreografia Pontus Lidberg
Mentre prepara una nuova opera, una coreografa deve fare i conti con un vecchio incontro romantico lasciato in sospeso. Written on Water è un’interrogazione sensuale e filosofica sui confini permeabili tra finzione e realtà, musa e sirena, e sui ruoli mutevoli che ricopriamo – ora Odisseo, ora marinaio, ora sirena – nella perenne ricerca di un legame, dell’amore e dell’ispirazione.
PAY ATTENTION TO MORE HUMAN BODIES (2023, 35’) - produzione Tao Ye, Duan Ni
Fondato da TAO Dance Theater nel 2021, TAO Studio organizza una serie di corsi per dilettanti senza preparazione o esperienza nella danza. Le prime sessioni sono state registrate dall’artista Fan Xi, le cui riprese sono state raccolte per realizzare questo documentario, che mostra come ogni partecipante fosse invitato a sentire, sperimentare ed esplorare le infinite possibilità del proprio corpo come un caleidoscopio.
TRANSPARENT (2022, 35’) - di Siobhan Davies
In Transparent, la danzatrice e coreografa Siobhan Davies, dopo aver dedicato un’intera vita alla danza, riflette sui complessi processi alla base del proprio lavoro. Allo stesso tempo, il film esplora le storie del movimento insite in ognuno di noi, permettendo allo spettatore di entrare in un mondo descrittivo e di sentire il peso del proprio corpo – camminando, ruotando o cadendo.
THE DANCE (2022, 78’) - regia Pat Collins
The Dance è un documentario di osservazione che segue la messa in scena di MÁM dal primo giorno di prove fino allo spettacolo di apertura al Dublin Theatre Festival nel 2019. L’opera di Michael Keegan-Dolan è il risultato di otto settimane di intenso lavoro e improvvisazione, una confluenza unica tra solista ed ensemble, classico e tradizionale, locale e universale.
IF IT WERE LOVE (2020, 82’) - regia Patric Chiha
Con Crowd, un’epica della scena rave degli anni Novanta, Gisèle Vienne porta in tournée quindici giovani danzatori di origini e orizzonti diversi. Di teatro in teatro l’opera si trasforma in strane relazioni intime. È il palcoscenico a contaminare la vita reale o viceversa? Un inquietante viaggio alla scoperta delle nostre notti, delle nostre feste, dei nostri amori.