I Leoni della Biennale Danza 2025
Il Leone d’Oro alla carriera è stato assegnato alla coreografa americana Twyla Tharp. Alla performer, autrice e regista brasiliana Carolina Bianchi va il Leone d’Argento.
I Leoni 2025
È Twyla Tharp, la leggendaria coreografa americana che in sessant’anni di carriera ha attraversato epoche e stili facendo la storia, il Leone d’Oro della Biennale Danza 2025. Alla performer, autrice e regista brasiliana Carolina Bianchi, che mette al centro dei suoi lavori l’esperienza radicale del corpo, va il Leone d’Argento.
I Leoni, approvati dal Consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia su proposta del direttore artistico Wayne McGregor, verranno consegnati nel corso del 19. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, che si svolgerà a Venezia dal 17 luglio al 2 agosto 2025.
Twyla Tharp
Leone d’oro alla carriera
Cresciuta alla scuola dell’American Ballet Theater e poi negli studi di Martha Graham e Merce Cunningham, con un passaggio nella formazione di Paul Taylor, Twyla Tharp fonda la propria compagnia nel 1965. Ed è da allora che con la sua danza Twyla Tharp libera corpi e menti da convenzioni e stereotipi passando con audacia sperimentale attraverso tutti i generi – dal tip tap alla danza jazz, dal post modern al neoclassico – per reinventare ogni volta con abilità combinatoria la sua cifra originale.
Non c’è alcuna forma di spettacolo a cui la Tharp non si sia applicata lasciando il suo segno d’autore: dai templi della danza, entrando nel repertorio di grandi compagnie internazionali (fra le tante: Joffrey Ballet, American Ballet Theater, Balletto dell’Opéra di Parigi, Royal Ballet, New York City Ballet, Boston Ballet, Martha Graham Dance Company), al mondo del cinema (uno su tutti: Hair di Milos Forman) e quello del musical (reinventando, per esempio, il classico dei classici Singin’ in the Rain), ma anche dei video, del pop e del rock (con Frank Sinatra, Billy Joel, David Byrne), infine della moda e della televisione, collezionando premi e successi (un Tony Award e due Emmy Awards, fra gli altri), amata da pubblico, critica, artisti, come il divo Baryshnikov.
Scrive Wayne McGregor nella motivazione: “Twyla Tharp è a dir poco un fenomeno. I suoi contributi rivoluzionari all’ecologia della danza mondiale non hanno eguali, grazie a un lavoro che combina rigore e gioco, disciplina classica e tecnica del balletto con danza moderna e movimenti naturali, per coreografie radicalmente innovative destinate sia al teatro che al cinema. Twyla Tharp è una delle più importanti coreografe esistenti”.
Twyla Tharp inaugurerà la Biennale Danza giovedì 17 luglio al Teatro Malibran (replica il 18 luglio) con un dittico in prima europea che festeggia i sessant’anni della sua compagnia (Diamond Jubilee Tour) e che partirà per una lunga tournée negli Stati Uniti il 26 gennaio da Minneapolis. La Twyla Tharp Dance sarà interprete di Diabelli, celebre coreografia del 1998 sulle 33 variazioni beethoveniane, e Slacktide, la nuova creazione su Aguas da Amazonia di Philip Glass, compositore a cui la Tharp è legata da un lungo sodalizio.
A Venezia, Twyla Tharp sarà, inoltre, maestra per i 16 danzatori e i 2 coreografi che verranno selezionati per l’edizione 2025 di Biennale College.
Carolina Bianchi
Leone d’argento
Esponente di punta della scena sperimentale sudamericana, Carolina Bianchi si stabilisce ad Amsterdam nel 2020 e tre anni dopo diventa un caso al festival di Avignone per La sposa e Buonanotte Cenerentola, primo capitolo della trilogia Cadela Força (Il potere della puttana in portoghese). Lo spettacolo è stato presentato nei principali festival e palcoscenici europei, ricevendo una calorosa accoglienza da parte del pubblico e della critica. Lo spettacolo è stato, inoltre, premiato come “migliore debutto internazionale” della stagione 2023/24 in Francia da Le Prix du Syndicat de la Critique. Performer, regista e scrittrice, Carolina Bianchi in quello spettacolo raccontava la violenza di genere mettendo al centro il proprio corpo, in una sfida fisica e psichica che la inserisce nel solco della performance art femminile nelle sue esperienze più estreme e con forti risvolti politici e sociali. Una corrente che da Gina Pane va a Marina Abramovic, Regina José Galindo, Tania Bruguera, Ana Mendieta, e a cui la Bianchi schiude nuove frontiere.
Afferma Wayne McGregor nella motivazione: “Nel 2023, Carolina Bianchi ha presentato in anteprima il primo capitolo della sua trilogia A Noiva e o Boa Noite Cinderela (La sposa e Buonanotte Cenerentola), che si addentra negli orrori profondi della violenza sessista, come una discesa nel profondo degli inferi, immergendoci in uno spazio in cui i ricordi si intrecciano e diventano indistinti. Bianchi impiega il proprio corpo come elemento centrale del suo lavoro, radicandosi saldamente nella tradizione della performance femminile e allo stesso tempo mettendola in discussione. Con l’evolversi della sua sensazionale trilogia di opere, Bianchi rimane all’avanguardia della performance più radicale, ricordandoci l’imprescindibile bisogno di voci artistiche nuove così rigorose”.
Fondatrice e guida del collettivo pluridisciplinare di San Paolo del Brasile Cara de Cavalo, Carolina Bianchi è autrice di cinque spettacoli: la Trilogia Cadela Força (2023/2027), O Tremor Magnífico (2020), Lobo (2018), Quiero hacer el amor (2017), Mata-me de Prazer (2015) e del cortometraggio Isolda (2021).
Alla Biennale Danza, Carolina Bianchi presenterà in prima italiana il secondo capitolo della trilogia Cadela Força: The Brotherhood. Un lavoro incentrato sulla mascolinità e lo sguardo maschile, The Brotherhood sarà in scena al Teatro alle Tese venerdì 18 e sabato 19 luglio.
I Leoni delle precedenti edizioni
In passato il Leone d’Oro alla carriera per la Danza era stato attribuito a Merce Cunningham (1995), Carolyn Carlson (2006), Pina Bausch (2007), Jirí Kylián (2008), William Forsythe (2010), Sylvie Guillem (2012), Steve Paxton (2014), Anne Teresa De Keersmaeker (2015); Maguy Marin (2016); Lucinda Childs (2017); Meg Stuart (2018), Alessandro Sciarroni (2019), La Ribot (2020), Germaine Acogny (2021), Saburo Teshigawara (2022), Simone Forti (2023), Cristina Caprioli (2024).
Il Leone d’Argento, dedicato alle presenze più incisive nella danza degli ultimi anni o a istituzioni che si sono distinte nel far crescere nuovi talenti, in passato è stato attribuito al Performing Arts Research and Training Studios di Anne Teresa De Keersmaker (2010), Michele Di Stefano (2014), Dana Michel (2017), Marlene Monteiro Freitas (2018), Steven Michel e Théo Mercier (2019), Claudia Castellucci (2020), Oona Doherty (2021), Rocío Molina (2022), Tao Dance Theater (2023), Trajal Harrell (2024).
Cenni biografici
Twyla Tharp (Portland – Indiana, USA, 1941) è una coreografa americana. Da quando si è laureata al Barnard College nel 1963, Twyla Tharp ha coreografato più di 160 opere: 129 coreografie, 12 speciali televisivi, 6 film a Hollywood, 4 balletti completi, 4 musical a Broadway e 2 lavori di pattinaggio artistico. Ha ricevuto un Tony Award, due Emmy Awards, diciannove dottorati honoris causa, il Vietnam Veterans of America President's Award, la 2004 National Medal of the Arts, il Jerome Robbins Prize del 2008 e il Kennedy Center Honor del 2008. Tra le numerose borse di studio si annovera la John D. e Catherine T. MacArthur Fellowship. È membro dell’American Academy of Arts and Sciences, dell’American Philosophical Society e membro onorario dell’American Academy of Arts and Letters.
Nel 1965, Twyla Tharp fonda la sua compagnia di danza, la Twyla Tharp Dance. Le sue coreografie sono note per la creatività, l’ironia e la precisione tecnica unite a una grande disinvoltura. Combinando diverse forme di movimento – come il jazz, la danza classica, la box e invenzioni di sua creazione – il lavoro di Twyla Tharp espande i confini della danza classica e moderna.
Oltre a realizzare coreografie per la sua compagnia, ha creato pezzi per il Joffrey Ballet, l’American Ballet Theatre, il Balletto dell’Opéra di Parigi, il Royal Ballet, il New York City Ballet, il Boston Ballet, l’Australian Ballet, l’Hubbard Street Dance Chicago, la Martha Graham Dance Company, il Miami City Ballet, il Pacific Northwest Ballet, l’Atlanta Ballet, e il Royal Winnipeg Ballet. Oggi, compagnie di balletto e di danza di tutto il mondo continuano a danzare le coreografie di Twyla Tharp.
Il lavoro di Twyla Tharp è apparso a Broadway per la prima volta nel 1980 con When we were very young, cui è seguita la collaborazione con il musicista David Byrne in The Catherine Wheel e più tardi Singin’ in the Rain. Nel 2002 realizza il musical Movin’ out con musiche e testi di Billy Joel. Successivamente ha lavorato con la musica e i testi di Bob Dylan in The Times They are a-changin’ e Come Fly Away, su canzoni cantate da Frank Sinatra.
Nel cinema, Twyla Tharp ha collaborato con il regista Milos Forman in Hair, Ragtime e Amadeus. Ha anche lavorato con Taylor Hackford in White Nights e con James Brooks in I’ll Do Anything.
Tra i suoi lavori per la televisione: la coreografia di Sue’s Leg per l’episodio inaugurale di Dance In America della PBS nel 1976, la coproduzione e la regia di Making Television Dance e di The Catherine Wheel per BBC Television. Twyla Tharp ha co-diretto lo speciale televisivo Baryshnikov By Tharp.
Nel 1992 ha pubblicato la sua autobiografia Push Comes To Shove, a cui sono seguiti The Creative Habit: Learn It And Use It For Life e The Collaborative Habit: Life Lessons For Working Together. Nel 2019 è stato pubblicato il suo quarto libro Keep It Moving: Lessons For The Rest Of Your Life.
Ad oggi, Twyla Tharp continua a essere attiva sulle scene di tutto il mondo.
Carolina Bianchi (Porto Alegre, 1984) è regista, scrittrice e performer brasiliana attualmente residente in Europa. Ha dedicato la sua vita al teatro.
Si è laureata alla Escola de Arte Dramática dell’Università di San Paolo, dove ha vissuto per quindici anni. In questo periodo ha lavorato come attrice, regista, drammaturga, scrittrice e ha condiviso la sua ricerca sulle pratiche teatrali e performative con giovani artisti attraverso laboratori. Protagonista della scena indipendente brasiliana, per molti anni Carolina e la sua compagnia hanno operato senza sovvenzioni, cosa che ha avuto un impatto sulle sue creazioni.
È a San Paolo che Carolina Bianchi ha sviluppato un linguaggio teatrale originale, lavorando in gruppo con artisti provenienti da diverse discipline - danza, teatro, video, musica. Alcuni di loro sono diventati collaboratori di lunga data e ancora oggi fanno parte della compagnia Cara de Cavalo, che la Bianchi dirige dal 2015 e con cui ha recentemente creato Trilogia Cadela Força (2022-27), O Tremor Magnífico (2020), Lobo (2018) e Mata-me de Prazer (2016).
Nel 2020, Carolina Bianchi si è trasferita ad Amsterdam per studiare teatro al Das Arts. È in questo periodo che sviluppa il progetto di lungo termine Cadela Força, trilogia che esamina la violenza sessuale (in particolare lo stupro) e la storia dell’arte. Dopo la laurea nel 2022, ha continuato a lavorare al primo capitolo della trilogia, La sposa e Buonanotte Cenerentola, insieme al suo collettivo, fino al debutto al Festival d’Avignone 2023. La sposa e Buonanotte Cenerentola è stato presentato nei principali festival e palcoscenici europei, ricevendo una calorosa accoglienza da parte del pubblico e della critica. La produzione e il lavoro di Carolina Bianchi sono stati studiati anche da importanti università internazionali, tra cui l’Università di Giessen in Germania e le Università di Harvard e New York negli Stati Uniti. Lo spettacolo è stato, inoltre, premiato come “migliore debutto internazionale” della stagione 2023/24 in Francia da Le Prix du Syndicat de la Critique. Il testo La sposa e Buonanotte Cenerentola è stato pubblicato dall’editore francese Les Solitaires Intempestifs nel 2024.