Appena ventiseienne, Ulla Wiggen prende parte alla storica mostra Cybernetic Serendipity curata nel 1968 da Jasia Reichardt presso l’ICA di Londra. Nel contesto dell’esposizione, che indagava le possibilità della cibernetica come fusione tra arte e scienza, l’artista presenta una serie di dipinti in acrilico e a gouache su tavola raffiguranti i circuiti interni di dispositivi elettronici. Intitolate TRASK e Vägledare (entrambe del 1967), queste opere catturano un archetipo della cultura tecnologica in uno stile dalla precisione impeccabile. Wiggen realizza i suoi primi dipinti di circuiti stampati e bit elettronici con tecnica a gouache tra il 1963 e il 1964. Nelle prime opere di questo tipo, come Förstärkare e Kretsfamilj (entrambe del 1964), strati di pittura straordinariamente definiti conferiscono alle opere una presenza fisica; un effetto ottenuto utilizzando garze mediche al posto della tela. Nei lavori successivi, l’interesse di Wiggen per i circuiti del cervello e degli occhi sostituisce quello per le macchine. Nei suoi Iris Paintings (2016–in corso), Wiggen dipinge laboriosamente iridi umane nei toni dell’azzurro, del verde e del nocciola, seguendo un processo che richiede mesi di lavoro. L’artista ha dichiarato di voler esprimere visivamente l’effetto di sfocamento della propria vista causato dalla cataratta prima di essere curata: uno stato al confine tra chiarezza e ambiguità, consapevolezza e sogno.
Madeline Weisburg