fbpx Biennale Arte 2022 | Célestin Faustin
La Biennale di Venezia

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Célestin Faustin

1948 – 1981, Haiti


  • MAR - DOM
    23/04 > 25/09
    11.00 - 19.00

    VEN - SAB FINO AL 25/09
    11.00 - 20.00

    MAR - DOM
    27/09 > 27/11
    10.00 - 18.00
  • Arsenale
  • Ingresso con biglietto

Il paesaggio onirico dai toni psichedelici raffigurato nel dipinto di Faustin dal titolo Pourtant ma Maison est Vide (1979) coglie uno spazio intriso di spiritualità, fantasia, erotismo e dilemma metafisico. Esemplare dimostrazione del virtuosismo tecnico e della vivida immaginazione dell’artista, l’opera rappresenta una dimensione straordinaria dell’arte haitiana del XX secolo ispirata dal vudù, credenza che affonda le sue radici nelle religioni dell’Africa occidentale, in quelle del popolo indigeno Taíno, nel cattolicesimo, nell’Islam, nel folklore europeo e nella massoneria. Erede del “Rinascimento haitiano”, Faustin ritrae l’esperienza vissuta dei mondi mitici e spirituali che plasmano attivamente la vita sociale e politica di Haiti. L’artista non affronta direttamente le vicende politiche del suo tempo, ma le visioni surreali di paradisi spirituali che permeano dipinti come Jardin d’Eden (1979) mettono in scena il poetico tormento dell’essere vivi. In Pourtant ma Maison est Vide, immagini allucinatorie si dissolvono in un cupo paesaggio surreale dominato in primo piano da due figure nude, azzurre e glabre, intente a preparare la macellazione rituale di una pecora. Una donna dall’aspetto spettrale indugia sull’uscio di una capanna mentre un uomo con un machete si affretta verso le montagne avvolte nell’ombra. Come rifletteva lo stesso intellettuale martinicano Édouard Glissant, “il mito prefigura la storia quanto ne ripete necessariamente gli accidenti che ha trasfigurato, vale a dire che è a sua volta produttore di storia”. 

Madeline Weisburg


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