Durata / Anno: | 120', 2021, prima italiana |
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Regia: | Yana Ross |
Da: | David Foster Wallace |
Con: | Ilknur Bahadir, Conny Dachs, Urs Peter Halter, Michael Neuenschwander, Katie Pears, Lena Schwarz, Julian Gresenz, Knut Jensen |
Spazio scenico: | Karolien De Schepper, Christophe Engels |
Costumi: | Zane Pihlstrom |
Luci: | Christoph Kunz |
Drammaturgia: | Laura Paetau |
Coordinatore dell’intimità: | Kasia Szustow |
Assistente alla produzione: | Samuel Petit |
Riprese dal vivo : | Julian Gresenz |
Video: | Algirdas Gradauskas |
Musica dal vivo: | Knut Jensen |
Audience development: | Elsa Horstkötter |
Tournée e rapporti Internazionali: | Sonja Hildebrandt |
Assistenti alla scenografia : | Ann-Kathrin Bernstetter, Karl Dietrich |
Assistente ai costumi : | Mona Eglsoer |
Direttori di scena: | Michael Durrer, Aleksandar Sascha Dinevski |
Suggeritore: | János Stefan Buchwardt |
Traduzione sovratitoli : | Panthea |
Produzione: | Schauspielhaus Zürich |
Nota: | Spettacolo adatto a un pubblico adulto. Non sono consentite foto. |
Yana Ross - Brief Interviews with Hideous Men - 22 Types of Loneliness
Descrizione
Yana Ross sostiene che il suo amore per il pensiero di Wallace è il punto di partenza di questa produzione. Il linguaggio di David Foster Wallace in Brevi interviste con uomini schifosi mette in scena il sesso dal vivo e il lavaggio del cervello, scontrandosi così con una domanda cruciale: fin dove possono arrivare gli uomini schifosi e la mascolinità tossica? Wallace colloca la disumanizzazione, la più grande tragedia dell’umanità, nella sfera privata dove nessuno la vede. Le esperienze dolorose arrivano in profondità. Cementate dalla vergogna, non c’è un linguaggio capace di superarle.
Lo spettacolo di Yana Ross osa sfidare la catarsi con mezzi grotteschi. Nel suo lavoro, i testi di Wallace appaiono sotto forma di montaggio, senza una narrazione lineare. Le mascolinità che Wallace aveva descritto in modo così diretto e spregiudicato non sono semplicemente rappresentate, ma performativamente straniate fino all’assurdo. La quotidianità è presentata in modo insolito e distorto e l’abisso dietro la presunta normalità diventa visibile. La regista fa tutto ciò senza censure, cercando di trascendere i confini estetici e usando il dispositivo stilistico del grottesco. Tra i suoi mezzi c’è anche la rappresentazione esplicita del sesso dal vivo, come performance di due pornoattori professionisti.