Il vasto progetto pittorico di Maria Taniguchi, che copre oltre quindici anni, costituisce la base per i suoi grandi monocromi, apparentemente spenti. I tre dipinti presentati fanno parte del più ampio progetto di Taniguchi dedicato all’astrazione. Queste opere esistono in un regno ambiguo. Pur essendo superfici dipinte, una volta adagiate contro una parete assumono il peso di una scultura, creando volume in questa posizione solo appoggiata. Questo gesto intenzionale produce instabilità, costringe chi osserva a percepirle come immagine e oggetto, astrazione e rappresentazione, scultura e pittura. Taniguchi combatte le categorizzazioni e inserisce la figurazione in questo progetto cumulativo. La figura assente dell’artista diventa presente nel dipinto attraverso il lavoro, il tempo e la dimensione.
L’opera di Maria Taniguchi è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Joselina Cruz