fbpx Biennale Arte 2024 | Emiria Sunassa
La Biennale di Venezia

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Emiria Sunassa

Tanahwangko, Indonesia, 1894 – 1964, Lampung, Indonesia


  • MAR - DOM
    20/04 > 30/09
    11.00 - 19.00

    01/10 > 24/11
    10.00 - 18.00
  • Padiglione Centrale
  • Ingresso con biglietto

La vita di Emiria Sunassa è intrisa di indeterminatezza e le sue opere tendono a focalizzare l’attenzione sui diversi popoli dell’arcipelago indonesiano, che lei mostra al pubblico giavanese di Batavia (l’attuale Giacarta). Coerentemente con la qualità cruda ed espressiva del proprio corpus di opere, la figura in questo dipinto è resa con linee audaci e ampie, mentre il volto è simile a una maschera, evidenziata da un verde sorprendente sul fondo scuro. Nell’immagine, un uomo di Irian (Papua) è raffigurato mentre stringe al petto degli uccelli del paradiso: si tratta di animali sacri per gli indigeni di Papua, le cui piume erano però anche un bene prezioso per i cacciatori e i commercianti stranieri. Possono quindi essere considerate un simbolo dello sfruttamento delle risorse naturali locali. L’artista afferma la propria discendenza dal sultano di Tidore, un’isola dell’arcipelago di Maluku, che storicamente aveva governato parti della Papua Occidentale. Di conseguenza, in un momento cruciale in cui sia l’Indonesia sia la Papua Occidentale stavano lottando per la loro indipendenza (tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Sessanta), Sunassa rivendica di essere la legittima sovrana della regione, cosa mai ufficialmente accettata, ma che ha complesse implicazioni per i suoi dipinti di scene papuane.

L’opera di Emiria Sunassa è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.

—Phoebe Scott

Padiglione Centrale
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