Commissari: Kathleen Ash-Milby, Louis Grachos, Abigail Winograd
Curatrici: Kathleen Ash-Milby, Abigail Winograd
Espositore: Jeffrey Gibson
Sede: Giardini
Stati Uniti d’America
Jeffrey Gibson: the space in which to place me
Album
Descrizione
Jeffrey Gibson ha creato una pratica interdisciplinare e un linguaggio visivo ibrido che attinge alla storia americana, indigena e queer, con riferimenti alle sottoculture popolari, alla letteratura e alle tradizioni artistiche globali. Membro della Mississippi Band of Choctaw Indians e di discendenza Cherokee, Gibson è cresciuto nei principali centri urbani degli Stati Uniti, Germania e Corea del Sud, esperienze che hanno influenzato la sua opera. Nel suo lavoro l’estetica intertribale, la tecnica delle perline, i tessuti e i ready-made degli ultimi due secoli si mescolano con i linguaggi visivi del modernismo globale. Il suo uso di motivi e geometrie astratte si contrappone alla cromofobia dell’arte contemporanea. La sua pratica artistica riflette le realtà pulsanti delle comunità indigene negli Stati Uniti, una forma di critica culturale che si rapporta a storie complesse piuttosto che cancellarle.
Con sculture multimediali di nuova produzione, dipinti realizzati con tecniche miste, murales site-specific, un’installazione video multicanale e una grande installazione esterna, the space in which to place me trasforma il padiglione degli Stati Uniti nell’incarnazione della visione radicalmente inclusiva di Gibson per il futuro: uno spazio in cui l’arte indigena e un ampio spettro di espressioni e identità culturali si trovano al cuore dell’esperienza americana.