San Marino (Repubblica di)

Stranieri Ovunque, tema di questa Biennale, implica la nozione di “Homo Migrans”: che essere umani significhi migrare, spostarsi fisicamente, cambiare mentalmente e attraversare culture e identità. Lo stesso vale per l’universo visivo di Eddie Martinez.
L’artista ha lasciato che la sua pratica pittorica migrasse formalmente e concettualmente dall’eredità del disegno automatico e dell’astrazione del gruppo CoBrA, al personale approccio alla figurazione fumettistica post-Philip Guston, per arrivare infine all’insolita rivisitazione di vari generi storico-artistici come natura morta e ritrattistica. La sua pratica è in continua evoluzione, grazie all’uso di media diversi (olio, smalto, vernice spray, collage, objets trouvés e altro) nel continuo tentativo di rendere estraneo anche a se stesso il proprio linguaggio visivo.
Nomader offre una sintesi di questa relazione peripatetica con forme e idee, passando dal disegno alla scultura alla pittura, dalla figurazione all’astrazione e viceversa. Questo neologismo suggerisce sia le peregrinazioni di un “nomade”, sia un gioco fonetico sulla pronuncia americana di “no matter” (“non importa”). Entrambi trovano eco nell’opera dell’artista e nel suo assecondare l’apertura di significati suggerita dalle sue immagini.