Viaggiando nei luoghi più lontani, Gill ha visto nuove “colonie suburbane che sorgono in una terra desolata di detriti, repliche di castelli inglesi circondate dalle abitazioni improvvisate dei braccianti immigrati”. Lo humour asciutto con cui l’artista si approccia all’architettura mostra l’incetta che gli immobiliaristi hanno fatto di sogni insignificanti e irrealizzabili; istruttive presentazioni sull’edilizia; finte piante in mezzo ad alberi veri; una dea che veglia un condizionatore; un palazzo nuovo, coperto da un rivestimento strappato, durante la demolizione su Mahatma Gandhi Road; ammassi di spazzatura marcescente nei pressi della Grand Trunk Road; palazzi altissimi e monotoni, ovunque.