Muovendosi tra performance, video e installazione, Korakrit Arunanondchai crea un luogo in cui famiglia, superstizione, spiritualità, storia, politica e arte si intrecciano. Le sue gallerie vengono allestite come spazi dedicati alla potenzialità e all’incontro. In tempi recenti, l’artista ha costruito delle foreste misteriose, l’habitat naturale di creature simili a topi che potrebbero sopravvivere all’Antropocene. La serie interconnessa with history in a room filled with people with funny names ha avuto inizio nel 2013. Il personaggio principale ricorrente, un immaginario pittore thailandese, compare in situazioni che riflettono l’interazione tra le credenze tradizionali, l’ambiente naturale e gli sviluppi tecnologici, politici e culturali di una Thailandia in mutamento. L’installazione scultorea esposta nel Padiglione Centrale è composta da una serie di forme ‘post naturali’ che ricordano degli alberi mentre l'Arsenale ospita un’installazione su tre schermi realizzata con Alex Gvojic (1984, Stati Uniti).