Tra i tanti primati di Aletta Jacobs, la prima donna ammessa in un’università olandese e per molto tempo l’unica a esercitare la professione medica nei Paesi Bassi, c’è anche quello di essere stata una delle maggiori rappresentanti internazionali del movimento femminista. Oltre ad aver presieduto l’associazione per il suffragio femminile olandese, Jacobs ha abbinato il coraggio delle più importanti battaglie civili alla solidità di una preparazione scientifica, allora considerata un esclusivo privilegio maschile. Dopo aver aperto il primo consultorio del Paese, avviato una delle più importanti campagne di sensibilizzazione anticoncezionale ed essersi battuta per l’abolizione della prostituzione, nel 1897 Jacobs pubblica De Vrouw. Haar bouw en haar inwendige organen (La donna. La sua corporatura e i suoi organi interni). Coadiuvato da tavole illustrate pieghevoli disegnate dalla stessa Jacobs, il libro descrive dettagliatamente il corpo della donna – sistema riproduttivo compreso. L’obiettivo primario mirava a spiegare il funzionamento degli organi genitali al crescente numero di donne che non volevano più guardare alla propria sessualità come a un mistero. La letteratura scientifica di fine Ottocento stava iniziando a riordinare le scoperte della fisiologia moderna, principalmente attraverso lo studio di modelli anatomici. I modelli di utero in cartapesta realizzati dalla pionieristica casa manifatturiera Auzoux, ad esempio, – utilizzati da Jacobs nei suoi studi – descrivono diversi stadi di una gravidanza con esiti tanto scientifici quanto artistici.
Stefano Mudu