fbpx Biennale Arte 2024 | Bona de Mandiargues
La Biennale di Venezia

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Bona de Mandiargues

Roma, Italia, 1926 – 2000, Parigi, Francia


  • MAR - DOM
    20/04 > 30/09
    11.00 - 19.00

    VEN - SAB FINO AL 30/09
    11.00 - 20.00

    01/10 > 24/11
    10.00 - 18.00
  • Arsenale
  • Ingresso con biglietto

Bona de Mandiargues (nata Tibertelli) è nipote e allieva di Filippo de Pisis. Nel 1947 lo segue a Parigi, dove abbraccia il Surrealismo e si dedica alla magia, ai sogni, alla sessualità e all’occulto.Per l’intera sua vita sperimenta assemblaggi di tessuti e pittura astratta e figurativa. In Toro nuziale (1958), un suo primo cruciale assemblaggio tessile, l’artista integra brandelli di un abito da uomo con una tavolozza di rossi, grigi, marroni e bianchi. Crea una composizione simmetrica e tridimensionale che richiama il simbolo venerato dai surrealisti: la testa di toro. Tuttavia, de Mandiargues sovverte l’immaginario virile tipicamente associato al toro – grazie al sottile suggerimento di uno smembramento dionisiaco del corpo maschile tramite una figura retorica metonimica (in cui l’abito sostituisce l’uomo), e attraverso il titolo che rimanda al sacrificio rituale del toro nei matrimoni spagnoli medioevali – e presenta invece una creatura addomesticata e sottomessa, che si piega alla volontà della donna-artista. Nel 1962, l’opera è apparsa sulla copertina del catalogo della mostra personale dell’artista presso Arturo Schwarz a Milano, rivelandone la duratura importanza.

L’opera di Bona de Mandiargues è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.

—Antonella Camarda


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