Kay WalkingStick, madre di origine scozzese-irlandese e padre cherokee, da oltre sessant’anni realizza dipinti e sculture che si confrontano con il passato dell’America, reinserendo la presenza indigena in una storia da cui è stata in larga parte cancellata. The Silence of the Glacier (2013), South Rim (2016), Galena Pass (2023) e Salmon River Valley (2023) attingono ai ricordi di WalkingStick e tratteggiano vedute maestose del Grand Canyon, del Glacier National Park e della Sun Valley. Rinomati come località ricreative e turistiche, questi luoghi sono anche la patria ancestrale delle comunità native, che un tempo furono sfollate e trasferite nelle riserve. In queste opere, l’artista sovrappone temi appartenenti ai popoli che erano i custodi originari di queste terre, al fine di recuperare la memoria storica della loro perdurante esistenza. Proprio come lei si è interrogata sul proprio senso di appartenenza in quanto cittadina della Cherokee Nation dell’Oklahoma e sulla propria eredità mista, l’artista chiede ai fruitori di riflettere sul conflitto fra queste storiografie e di immaginare come potrebbero coesistere.
L’opera di Kay WalkingStick è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Elena Ketelsen González