Abile pittore e disegnatore, Wifredo Lam lascia la nativa Cuba per Madrid e Parigi nel 1923. Tornato a L’Avana nel 1941, si scopre attratto dall’estetica vernacolare afrocubana che ha esercitato un’enorme influenza sulla sua arte. Più tardi nel corso della vita, trascorre lunghi periodi ad Albissola Marina, dove produce un corpus di opere in ceramica. Gli elementi esoterici sono centrali nell’iconografia di Lam. Pur non avendo mai praticato personalmente la santeria afrocubana, tramite la sorella Eloísa partecipa ai rituali e alle cerimonie. Attento osservatore degli altari domestici delle case cubane, dal 1941 al 1952 – anni che trascorre a Cuba – Lam dipinge oltre cento opere con immagini legate a questa pratica spirituale. La femme cheval (donna con la testa di cavallo), un tema ricorrente nelle opere di Lam di questo periodo, rappresenta sia una donna posseduta da un orisha – entità soprannaturale della religione dell’Africa occidentale – sia una forza spirituale anticolonialista. In opere come Untitled (Mujer Caballo), i tratti delle figure sono un incrocio tra l’umano e l’animale. La figura femminile in quest’opera ha la testa e la criniera di un cavallo. Realizzata tra il 1942 e il 1946, è una delle più importanti opere dipinte da Lam intorno a questo tema.
–Sonia Becce
