La produzione di Yêdamaria in pittura, collage e incisione tratta principalmente nature morte con motivi della sua vita quotidiana, divinità afro-religiose, il paesaggio marino di Salvador – capitale dello stato di Bahia, in Brasile – e riferimenti ai movimenti neri e femministi. Il suo autoritratto Proteção de Yemanjá (1978) combina elementi della ritrattistica tradizionale ad altri immaginari e soggettivi. Il volto sereno e simmetrico è al centro della tela; indossa un cappotto rosa che contrasta con il blu predominante dello sfondo. Alle sue spalle compaiono una balaustra, una barca e un blu uniforme, a suggerire il mare e il cielo – elementi che contrappongono lo spazio architettonico al paesaggio. Nel turbante che porta in testa si alternano colori materici e solidi, che a volte suggeriscono due persone che fiancheggiano la stella rossa al centro, altre l’immagine di due sirene, con la coda di pesce e i lunghi capelli che rimandano a Yemanjá, l’orisha (divinità yoruba) dei mari presente nel titolo dell’opera. Non è chiaro se le sirene siano una stampa sul turbante o la rappresentazione di una proiezione psichica, come se si potesse vedere nella mente dell’artista.
L’opera di Yêdamaria è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Leandro Muniz