Ucraina

Net Making: in Ucraina e all’estero, estranei si ritrovano insieme per intrecciare reti mimetiche. Sia pratica di vita reale che metafora, nata dalla tragedia, può fungere anche da occasione sociale o terapia. Epitome dell’autorganizzazione, dell’orizzontalità e dell’azione congiunta, apre le porte all’emancipazione.
Katya Buchatska ha creato Best Wishes con quindici artisti neurodiversi nel tentativo di ripensare le convenzioni dei saluti e degli auguri e di esplorare le trasformazioni del linguaggio.
Work di Oleksandr Burlaka rappresenta le pratiche tradizionali della sartoria domestica, caratteristiche della cultura ucraina, che fanno da sfondo a racconti di esperienze personali e di eventi e cataclismi recenti.
Civilians. Invasion di Andrii Rachynskyi e Daniil Revkovskyi usa video d’archivio girati da civili prima e durante l’invasione russa.
Comfort Work di Andrii Dostliev e Lia Dostlieva indaga in modo ironico gli stereotipi e le aspettative imposte ai rifugiati in Europa, e permette giocosamente agli ucraini con esperienza di sfollamento di rivendicare la propria autonomia decisionale.
Attraverso diverse esperienze personali di guerra, emigrazione e integrazione sociale, il padiglione ucraino affronta il tema dell’alterità in dialogo con Stranieri Ovunque, titolo di questa Biennale.