fbpx Biennale Cinema 2017 | Nancy Buirski - The Rape of Recy Taylor
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Nancy Buirski - The Rape of Recy Taylor

Usa / 91’
lingua Inglese
con Robert Corbitt, Alma Daniels, Crystal Feimster, Esther Cooper Jackson, James Johnson II, Danielle L. McGuire, Chris Money, Larry Smith, Recy Taylor
interpreti Thomas Bernardi, Tom Gibbs, Jack Kyser, John L. Payne, Cynthia Erivo
sceneggiatura Nancy Buirski
fotografia Rex Miller
montaggio Anthony Ripoli
suono Wes Morgan, Donald Hooper, Keith McManus, Ryan King

Sinossi

Recy Taylor, una giovane madre di colore ventiquattrenne che vive e lavora in Alabama come mezzadra, nel 1944 è vittima di uno stupro da parte di una gang di sei ragazzi bianchi. Come era tipico nel Sud di Jim Crow, poche donne facevano sentire la propria voce per paura di mettere in pericolo la propria vita. Non Recy Taylor però, che ebbe il coraggio di identificare i suoi stupratori. L’Associazione nazionale per la promozione delle persone di colore inviò Rosa Parks, il proprio ispettore capo in materia di stupri, a indagare. La Parks ottenne sostegno e scatenò grida di protesta senza precedenti perché fosse fatta giustizia. Il nostro film denuncia l’abuso fisico delle donne di colore e rivela la profondità del ruolo che Rosa Parks ebbe nella storia di Recy Taylor. Il tentativo di stupro subito dalla stessa Parks la portò a intensificare i suoi sforzi affinché fosse resa giustizia alle innumerevoli donne come la Taylor. Il boicottaggio degli autobus del 1955 non fu un inizio, ma il risultato finale. Sempre più donne oggi denunciano gli stupri subiti; il nostro film narra la storia delle donne di colore che iniziarono a schierarsi in un periodo in cui il pericolo a cui si esponevano era inimmaginabile; furono proprio i nobili sforzi intrapresi da queste donne al fine di riappropriarsi del proprio corpo che culminarono nel boicottaggio degli autobus di Montgomery e nella nascita dei movimenti successivi. La Marcia delle donne del 2017 è profondamente legata al loro coraggio. Dalle aggressioni a sfondo sessuale perpetrate negli anni quaranta nelle strade del Sud a quelle consumate negli odierni campus, al diritto di scegliere, ancora oggi in pericolo, è stato il controllo del corpo femminile che ha dato vita al movimento di protesta ai tempi di Recy Taylor e ancora alimenta il nostro sdegno oggi.

Commento del regista

In qualità di regista bianca, mi chiedono spesso perché ho scelto di trattare temi a sfondo razziale. Una regista di colore avrebbe sicuramente un punto di vista speciale nel raccontare la storia di una donna di colore stuprata nel 1944. E indubbiamente il suo modo di raccontare sarebbe diverso dal mio; non vivo nei panni di una donna di colore ma credo che queste storie dovrebbero essere raccontate all’infinito; credo ci possa essere valore nel mio diverso modo di raccontare. La razza è la “Storia Americana”; in quanto bianca sono corresponsabile per ciò che è accaduto agli afroamericani del nostro Paese. Come sono stata fortemente motivata a raccontare la storia di Racy Taylor, altrettanto in The Loving Story sono stata spinta dall’empatia, dalla responsabilità e dal bisogno di mettere a nudo un capitolo vergognoso della storia.

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