75ma edizione
Siamo giunti alla 75ma edizione della Mostra, questa almeno la numerazione ufficialmente adottata. Come si sa, la Mostra fu realizzata per la prima volta nel 1932. Contando il primo e l’ultimo anno da quella data ci separano 87 annualità. La differenza (dodici) è data innanzitutto dal fatto che in alcuni anni non vi fu Mostra (sei anni in tutto). Ciò accadde nel secondo anno, quando ancora si pensava di realizzarla biennalmente, come la Mostra d’arte nel cui seno era nata, e poi ancora negli anni di guerra (tre) e in altri due anni in epoche più recenti (1973 e 1978) per diversi motivi. Per gli altri sei anni mancanti, tre sono stati annullati per damnatio memoriae (le Mostre del 1940, 1941, 1942). Due appartengono al periodo della presidenza di Carlo Ripa di Meana, quando i programmi della Biennale (1974 e 1977) furono dedicati rispettivamente al Cile e al “dissenso”. Per l’ultimo dei dodici anni mancanti al momento non dispongo di adeguate spiegazioni. Accadde infatti che nel 1947, quando si rinumerò la serie delle Mostre, e per cancellare dalla memoria l’ottava, la nona e la decima edizione, quelle appunto del triennio 1940-1942, si attribuì nuovamente il numero otto, che già era stato quello della Mostra del 1940, a quella del 1947. Così facendo si “trascurò” anche la Mostra del 1946, che aveva assunto il nome più umile di Manifestazione, ma che aveva rappresentato un momento importante nella vita della Biennale e della Mostra. In fretta e furia fu programmata la cosiddetta Manifestazione, a Venezia e non al Lido, e in locali requisiti, per i quali si dovette chiedere autorizzazione alle rappresentanze militari degli occupanti. Fu tenuta a cavallo tra il mese d’agosto e quello di settembre, e registrò una significativa affluenza di film italiani e stranieri nonostante il clima da dopoguerra (tra questi Paisà e Les enfants du paradis). Fu anche l’anno nel quale, avviata la Mostra di Cannes, con opportune iniziative diplomatiche si giunse a concordare anche le date future dei due festival.