“È attraverso il tatto che siamo in grado di interagire direttamente con il mondo, è il nostro principale canale di piacere e di dolore. Il tatto è forse il nostro senso più immediato e potente – il “primo senso” – per il ruolo centrale che svolge nell’esperienza.” – Matthew Fulkerson
Approdati al 2021 dopo un anno di pandemia, distanziamento sociale e restrizioni fisiche forzate, riprendiamo prepotentemente coscienza della centralità del tatto nella nostra vita. Il tatto ha infatti acquisito nuove risonanze nella nostra società, in senso ampio e a livello più personale – è questo infatti il senso, generalmente dato per scontato, che più di ogni altro è stato chiamato in causa e compromesso. Non abbiamo potuto stringere le persone che amiamo né avvicinare i nostri amici per ricevere il loro abbraccio, abbiamo perso il forte legame interpersonale generato dal contatto epidermico e abbiamo percepito acutamente il vuoto profondo provocato nel nostro benessere fisico, mentale ed emotivo dalla privazione del tatto. In compenso abbiamo scoperto il tocco della tecnologia: interazioni da remoto, comunicazioni tramite computer, esercizi su Zoom, riunioni digitali. I nostri corpi sono in un certo senso sospesi nell’etere.
Oggi desideriamo disperatamente riconnetterci con il mondo attraverso il corpo e siamo impazienti di fare ritorno alla nostra piena esistenza in carne e ossa.
La danza, la principale forma d’arte di FIRST SENSE, è pronta ad accompagnare questa spettacolare ripresa e il programma della Biennale Danza 2021 vuole celebrare la diversità e il dinamismo di tanti artisti straordinari che esprimono le loro verità attraverso il meraviglioso strumento della forma umana.
Attraverso la composta maestria coreografica di Pam Tanowitz corpi in volo rispondono con delicatezza al tocco essenziale della pianista Simone Dinnerstein nella sua straordinaria interpretazione delle Variazioni Goldberg. La voce dal tocco vellutato e ipnotico di Natacha Atlas accompagna i membri della compagnia Koubi nella loro personale odissea poetica e onirica. La stella della danza e icona culturale Mikhail Baryshnikov è protagonista di un’indimenticabile installazione di Jan Fabre che tocca l’anima.
Brutale, rapida e potente, (La) Horde irrompe urlando in un mondo ispirato a un rave con la musica del producer Rone – il tocco impetuoso dei suoi danzatori fa da contrappunto alle figure fluide e mercuriali di Xie Xin Co, in una battaglia filosofica di corpi che abbracciano e respingono il caos. Senza dimenticare Olivier de Sagazan, che nella sua performance utilizza l’argilla, la pittura e la contorsione per trasformarsi letteralmente sotto gli occhi del pubblico, quasi a creare un dipinto vivente di Francis Bacon in cui la mano del protagonista imbratta, taglia e strappa il proprio corpo come una tela. E ancora, viaggiamo attraverso gli incontri intimi tra tocco e sensazione; attraverso la ricerca di significato del Leone d’Oro Germaine Acogny e l’emotività viscerale del Leone d’Argento Oona Doherty.
Spaziamo per un istante tra i mondi totali inventati da D’Agostin, Bereishit e Metamorphosis, che ci guidano verso nuove sensazioni ed esperienze inedite, e penetriamo nel futuro con le avventurose installazioni di lunga durata di Wilkie Branson, Random International e Company Wayne McGregor.
Le opere e gli artisti del programma di performance e di installazioni sono radicali in tutto e per tutto. Eccellenti comunicatori, i loro protagonisti provocano e stimolano la nostra coscienza. Il senso di comunità e di coesione pervade il tessuto dei pezzi selezionati, in cui l’interazione e l’esperienza collettiva improntano fortemente il contenuto. Le opere dispiegano una gamma espressiva eclettica e varia; ogni artista propone una prospettiva singolare e innovativa. Si tratta di creazioni fresche e originali, di grandi nomi della danza come di artisti emergenti – tutte prime italiane o europee.
E veniamo agli artisti futuri, ai visionari di domani. Se il programma LIVE è il cuore della Biennale Danza, il COLLEGE è il suo flusso sanguigno. Quest’anno venti danzatrici e danzatori (metà italiani e metà internazionali) e 5 coreografi/danzatori (internazionali) si daranno appuntamento a Venezia per tre mesi per esercitarsi, lavorare, esplorare, inventare e creare insieme. Grazie alla guida esperta di professionisti eccezionali, la comunità degli artisti della Biennale College si addentrerà nel processo creativo e nella pratica della coreografa Crystal Pite e del sottoscritto, oltre a impegnarsi in lezioni personalizzate, percorsi di creazione e di ricerca calibrati sulle prospettive di evoluzione e progresso di ciascun partecipante.
Sostenendo attivamente una nuova generazione di coreografi, la Biennale Danza darà avvio a due nuovi programmi di commissioni volti a incentivare la creazione di nuove opere. Il primo riserverà ogni anno risorse all’artista premiato con il Leone d’Argento, sostenendo il suo prossimo progetto. Il secondo consisterà in un incarico assegnato a un artista italiano, e includerà un sostegno finanziario e artistico insieme all’impegno a presentare l’esito dell’incarico alla prossima Biennale Danza. Le candidature per questo incarico saranno aperte a maggio e il vincitore (o i vincitori) sarà annunciato durante la Biennale Danza 2021.
La collaborazione è al centro dei nostri programmi e la partnership con Biennale Architettura promette di rappresentare uno dei momenti più interessanti della stagione. Per Biennale College, questa preziosa opportunità permette di esplorare una dimensione interdisciplinare nell’ambito di una grande mostra all’interno della sezione, Among Diverse Beings. Ispirati dalle riflessioni e dalle provocazioni presentate negli spazi architettonici, coreografi e danzatori svilupperanno idee in stretto dialogo con i siti prescelti. Per Biennale Danza, la collaborazione consente l’accesso a un contesto unico agli artisti che lavorano con la danza e all’intersezione tra corpo, danza, tecnologia, film, realtà aumentata e intelligenza artificiale. Presentando congiuntamente il loro lavoro alla Biennale Danza e alla Biennale Architettura, ci proponiamo non solo di parlare a un pubblico più ampio ma anche di ribadire l’erosione dei confini tra le forme d’arte, sottolineando il desiderio degli artisti di sottrarsi a etichette e categorie e lavorare senza limitazioni di sorta.
FIRST SENSE aspira a toccare, muovere sia emotivamente che fisicamente – non solo con le performance live e il programma di installazioni ma attraverso workshop aperti al pubblico e per professionisti, incontri con gli artisti e una serie di video. Tutto questo è la Biennale Danza 2021. Infine, abbiamo un ultimo ospite speciale alla Biennale Danza 2021, la brillante fotografa Mary McCartney, in residenza per tutta la durata del Festival, attenta a catturare i momenti fuggevoli delle nostre esperienze tattili, delle nostre interazioni, dei nostri incontri, della nostra gioia. Immagini che confluiranno in una mostra di Mary McCartney alla Biennale Danza 2022.
“Il desiderio di toccare/essere toccati. Provo gratitudine quando tocco qualcuno – e affetto ecc. Quella persona mi ha permesso di provare che ho un corpo – e che ci sono corpi nel mondo!” – Susan Sontag