Cerimonia di consegna
Sabato 23 luglio, ore 12.00
Teatro Piccolo Arsenale, Venezia
Sabato 23 luglio, ore 12.00
Teatro Piccolo Arsenale, Venezia
La Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d’Argento alla giovane bailaora e coreografa spagnola Rocío Molina.
Scrive Wayne McGregor, motivando il premio: “Le coreografie di Rocío Molina, avant-guarde, singolari e di una potenza innata, fondono il flamenco tradizionale con gli stili della danza moderna e impulsos – improvvisazioni che caratterizzano il suo alfabeto coreutico. Molina, infatti, ha coniato un suo personale linguaggio artistico basato sulla ricalibratura del flamenco tradizionale che ne rispetta l’essenza pur accogliendo ciò che è autenticamente nuovo. Radicalmente libera, nei suoi lavori Molina unisce virtuosismo tecnico, ricerca contemporanea e rischio intellettuale. Le sue coreografie sono eventi scenici che non temono l’incontro con altre discipline e altri artisti, basandosi su idee e forme culturali che vanno dal cinema alla letteratura, dalla filosofia alla pittura. Molina intreccia un dialogo tra il XXI secolo e il passato per inventare un nuovo futuro della forma – rivolgendosi direttamente al presente in termini autentici ed evocativi. Sembra divorare il libro delle ‘regole’ classiche per costruire i propri volumi, ispirandoci e sollecitando un nuovo sguardo, un nuovo sentire”.
Rocío Molina – conclude McGregor – “non può che essere boundery-less – nelle idee, nelle collaborazioni e ancor più nel suo danzare. Passando dal selvaggio al sensuale, al verticale, al parallelo, al violento, al tenero in una straordinaria esplosione di energia fisica e creativa, Rocío Molina è una forza con cui fare i conti, nell’arte e nella vita”.
Rocío Molina (Malaga, 1984) ha iniziato a ballare all’età di tre anni, cominciando a delineare le prime coreografie a sette. A diciassette anni si è laureata con lode al Conservatorio Reale di Danza di Madrid ed è entrata a far parte del cast di compagnie professionali con tournée internazionali.
A ventidue anni debutta Entre paredes, il suo primo lavoro, a cui seguiranno molte altre creazioni, tutte accomunate da uno sguardo curioso e trasgressivo su un flamenco che sfugge ai sentieri battuti: El Eterno Retorno (2006) Turquesa como el limón (2006), Almario (2007), Por el decir de la gente (2007), Oro viejo (2008), Cuando las piedras vuelen (2009), Vinática (2010), Danzaora y vinática (2011), Afectos (2012) e Bosque Ardora (2014), Caída del Cielo (2016), Grito Pelao (2018), Inicio (Uno) (2020), Al fondo Riela (Lo otro del Uno) (2020) e Vuelta a Uno (2021), gli ultimi tre spettacoli fanno parte della Trilogía sobre la guitarra.
È associata al Teatro Nazionale Chaillot di Parigi dal 2014. Fra i riconoscimenti ricevuti: il Premio Nazionale Spagnolo per la Danza, il Premio Miglior Ballerino alla Biennale di Siviglia, la Medaglia d'oro della Provincia di Malaga, il Max Award nel 2015 e nel 2017, il Dance National British Award nel 2016.