Nell’acustica perfetta della Cappella Marciana della Basilica di San Marco trova spazio Il viaggio della voce, composizione site-specific per voci registrate commissionata dalla Biennale a Christina Kubisch, pioniera della sound art tedesca. Induzione elettromagnetica, raggi ultravioletti, energia solare, Kubisch è un’artista interessata a un ascolto spaziale fuori dai luoghi deputati che impongono la frontalità dell’esecuzione. I suoi lavori sono frutto di studi approfonditi della specificità del luogo prescelto. Così anche la Cappella Marciana diventa oggetto delle sue ricerche.
Colpita dalla Venezia rinascimentale e barocca verso cui convergono musicisti da tutta Europa Christina Kubisch si chiede: “Che cosa succederebbe se quei viaggi si ripetessero con le possibilità di oggi? Se le voci rinascimentali dei compositori di San Marco tornassero al loro paese d’origine ma in un mondo contemporaneo?”. Da qui ha inizio Il viaggio della voce, dalle voci registrate dei cantori di San Marco, portate come proprio “bagaglio” da Christina Kubisch in giro per l’Europa a dialogare con altri spazi: “con chiese, chiostri (ma forse anche uffici moderni), dove i suoni pre-registrati vengono diffusi e registrati di nuovo… dando vita a “una nuova polifonia astratta”. “I viaggi della voce quindi non si creano al computer con un programma digitale – scrive la Kubisch - ma, anche se certi procedimenti elettronici saranno necessari, si tratta del procedimento di un momento nel corso del tempo. Ci vuole molto tempo. Viaggi lenti e lunghi e non troppi. Poi tutto questo materiale torna a Venezia a San Marco per essere diffuso, alternato in una serata con il canto "reale" del coro del maestro Gemmani”.
Con composizioni di Adrian Willaert e Andrea Gabrieli.