fbpx Biennale Musica 2021 | Coro della Cappella Marciana della Basilica di San Marco
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Coro della Cappella Marciana della Basilica di San Marco

Direttore:Marco Gemmani
Voci:Maria Chiara Ardolino, Caterina Chiarcos, Maria Clara Maiztegui*, Elena Modena, Zoya Tukhmanova soprano, Maria Baldo, Silvia Alice Gianolla, Monica Serretti*, Annalisa Susanetti contralto, Marco Cisco, Enrico Imbalzano*, Riccardo Martin, Jesùs Rodil, Yiannis Vassilakis tenori, Giovanni Bertoldi, Luca Scapin, Marcin Wyszkowski*, Nikolay Sharapov basso * solista
In collaborazione con:Basilica e Procuratoria di San Marco

Descrizione

Sono soprattutto le sollecitazioni di Mykola Hobdych, direttore di coro e fondatore del Coro da camera di Kiev nel 1990, a indurre Valentin Silvestrov a dedicarsi allo studio sistematico della musica per coro e ad approfondire la conoscenza della tradizione delle antiche litanie russo-ortodosse. Hobdych gli sottopone diverse partiture di musica liturgica di vari compositori e in una di queste Silvestrov scopre i testi integrali della divina liturgia di San Giovanni Crisostomo, il testo di celebrazione eucaristica comunemente in uso nella Chiesa bizantina. “Non mi ero ancora fatto un’idea del quadro generale – racconta Silvestrov – ma la prima litania che ho letto mi ha dato un impulso iniziale immediato. L’ho toccato e quel testo ha iniziato a risuonare in me.” Un’autentica folgorazione creativa, dunque, che consente a Silvestrov di completare i Canti liturgici nello spazio di poche settimane nel 2005. Nonostante la composizione rifletta i passaggi fondamentali della liturgia ortodossa, i nove numeri musicali nei quali si articolano i Canti liturgici di Silvestrov non sono pensati per accompagnare l’ufficio religioso. Come anche la scelta del termine “Canti” nel titolo sembra suggerire, ancorché pura classificazione di genere, sono soprattutto espressioni di un riflesso interiore che si manifestano attraverso sonorità liriche e immateriali del coro, trattato come insieme di “solisti contenuti sul piano espressivo” (Silvestrov). Come ha scritto lo stesso compositore per descrivere il senso di quei canti, si tratta del “mondo che canta di se stesso”.


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