Landscape, una serie di neon su larga scala con testi originali composti dall’artista, fa parte del poliedrico progetto in fieri basato sul complesso industriale carcerario statunitense e sulla violenza endemica contro i neri. Per Smith, la ferita psicologica della carcerazione di massa ha radici personali; l’artista, infatti, va a trovare il padre in prigione da circa vent’anni. Concettuali nel loro approccio, le opere di Smith in forma di video, scultura, fotografia, installazione e testo sfidano la narrazione convenzionale sulla carcerazione, attingendo a storie personali ed esperienze quotidiane del sistema penale. I neon di Smith come Landscape VI (2022), con scritte composte da lettere di un bianco freddo, testo giustificato e sottolineato da una linea orizzontale nei toni brillanti dell’arancione e del verde, continuano la tradizione di altre opere d’Arte Concettuale: quelle create con la luce da artiste e artisti come Bruce Nauman, Glenn Ligon e Jenny Holzer. Come in questi esperimenti precedenti, in cui la stessa matericità della segnaletica al neon rimanda a una presenza pubblica o una parvenza di autorità da testare, nella serie Landscape Smith crea una tensione tra la natura pubblicitaria intrinseca del neon e quella del suo testo. Landscape VI potrebbe essere letto come l'espressione degli effetti quotidiani interiorizzati della violenza istituzionale, giustapponendo il tono di un monologo interiore all'indirizzo ostentato della segnalatica neon.
Madeline Weisburg