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Biennale College Teatro - Performance site specific - Aine E. Nakamura

Durata / Anno:40', 2022, prima assoluta
Voce, corpo, composizione, Ideazione, drammaturgia :Aine E. Nakamura
Produzione:La Biennale di Venezia
Un ringraziamento speciale a:Fondazione Musei Civici di Venezia, Museo del Merletto di Burano, Fondazione Andriana Marcello, Associazione Merlettaie, Fondazione Rubelli, Tessitura Luigi Bevilacqua - Venezia
Vincitrice:Biennale College Teatro Performance site-specific (2022)

Descrizione

“Aspirando sinceramente ad una pace internazionale [...] il popolo giapponese rinunzia per sempre alla guerra [...] e alla minaccia o all’uso della forza quale mezzo per risolvere le controversie internazionali”. Questo è quanto prescrive l’Articolo 9 della Costituzione giapponese. Grazie all’Articolo 9 almeno, il Giappone non ha più combattuto dai tempi della Seconda guerra mondiale.

Il clima internazionale propende in questo momento storico – a causa della guerra attuale e la minaccia di ulteriore violenza (aprile 2022) – per la corsa agli armamenti, che viene considerata un metodo per la sicurezza globale. Pertanto, la mia nuova domanda è questa: cosa significa portare a reale compimento il concetto dell’Articolo 9 attraverso di me, attraverso la mia presenza, il mio corpo, la mia voce e il mio modo di vivere? Come può questa “politica” diventare la mia “poetica”? Vorrei porre la mia attenzione sulla realizzazione del concetto di pace attraverso la mia incarnazione e il mio corpo multinazionale per il processo decisionale collettivo, per il mio conforto, per la società globale.

Attraverso la mia performance site-specific e time-specific, composta principalmente da voce cantata e movimenti del corpo con parole a sostegno del percorso, abbracciando storie che trascendono lo spazio e il tempo, mi esibirò (sarò) un fiore senza nome che vive in quel posto, nel vento, sentendo i suoni delle voci, delle vite umane, inspirando ed espirando, stando sul terreno con i miei piedi nudi. Interpreterò l’intensità del luogo attraverso il mio corpo, senza nome come un fiore, e cercherò di non farci scegliere la brutalità, perché conosco e abbraccio l’intensità e la bellezza che già esistono nelle piccole storie di ognuno, e non nella violenza. “Io” potrei in qualsiasi momento correre il rischio di scegliere la brutalità, ma siccome so che c’è un corpo morto sotto un fiore senza nome, mi impedirò di scegliere la violenza, determinata a incarnare l’Articolo 9. Questa è la performance che presenterò.


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