Artista di spicco della tradizione coreana della pittura a inchiostro, Chang Woosung nei suoi dipinti di figura ha rappresentato un nuovo tipo di realismo. Atelier (1943) raffigura lo stesso artista nel proprio studio con una modella. Si ritrae nelle vesti di uomo moderno che indossa abiti in stile occidentale, fuma disinvolto la pipa e usa la scala come seduta. La presenza della modella evidenzia la crescente popolarità della rappresentazione femminile nell’arte, un cambiamento drastico rispetto alla tradizione. La donna indossa un abito tradizionale coreano bianco (hanbok) e sfoglia una rivista. L’opera rappresenta la vita urbana modernizzata. Sotto il dominio coloniale, il Paese era stato messo a dura prova dal punto di vista culturale, costretto ad adottare nomi giapponesi e a vietare qualsiasi discorso e pubblicazione coreana. Sebbene vi siano diverse interpretazioni, l’hanbok bianco allude all’onnipresenza degli abiti bianchi indossati in epoca precoloniale, e lo sfondo vuoto distingue le opere coreane a inchiostro colorato da quelle giapponesi, in cui lo sfondo era spesso completato da motivi.
L’opera di Chang Woosung è esposta per la prima volta alla Biennale Arte.
—Virginia Moon