fbpx Biennale Danza 2018 | Frédérick Gravel - Some Hope for the Bastards
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Frédérick Gravel - Some Hope for the Bastards



prima italiana (2017, 90’)

una creazione di Frédérick Gravel / Grouped’ArtGravelArtGroup 
ideazione e direzione artistica Frédérick Gravel
coreografia Frédérick Gravel
danzatori alla creazione David Albert-Toth, Kimberley De Jong, Dany Desjardins, Francis Ducharme, Louise Michel Jackson, Alanna Kraaijeveld, Alexia Martel, Frédéric Tavernini, Jamie Wright
danzatori presenti a Venezia David Albert-Toth, Kimberley De Jong, Dany Desjardins, Francis Ducharme, Noémie Dufour-Campeau, Alanna Kraaijeveld, Alexia Martel, Frédéric Tavernini, Jamie Wright
fanno anche parte del processo di creazione Lucie Vigneault, Hanako Hoshimi-Caines
musicisti Philippe Brault, Frédérick Gravel, José Major
musica originale Philippe Brault 
direttore tecnico David-Alexandre Chabot
luci Alexandre Pilon-Guay
design sonoro Marc-André Duncan
direzione prove Lucie Vigneault
costumi Catherine Théroux
supervisione Angelique Wilkie
produzione Frédérick Gravel e Daniel Léveillé Danse
coproduzione Daniel Léveillé Danse, CanDance Network Creation Fund (Toronto), Festival TransAmériques (Montréal); Centre chorégraphique national de Caen en Normandie, Muffatwerk (Munich); National Arts Centre (Ottawa); Banff Centre for Arts and Creativity, PuSh International Performing Arts Festival (Vancouver); Usine C (Montréal)
con il supporto di Conseil des arts et des lettres du Québec, Canada Council for the Arts
questa produzione è parte del Daniel Léveillé Danse (DLD) development and touring sponsorship project
Video

Dopo lo spettacolo seguirà una conversazione con il coreografo, a cura di Elisa Guzzo Vaccarino.

 

Foto di Stéphane Najman / Photoman. Con David Albert-Toth, Frédéric Tavernini, Alanna Kraijeveld e Francis Ducharme

Descrizione

“Un party melanconico, una celebrazione del lato oscuro. Un inno poetico dedicato alla sensazione di disperazione e di apatia. Quando non sai dove andare, aspetti. Tutti stiamo aspettando qualcosa, ma questo ha un costo, l’attesa ci mangia da dentro. Condizionati come siamo, non c’è più nessuno spazio per la pazienza”.
Si aspetta sempre qualcosa, una soluzione, un Salvatore che non verrà: nelle parole contundenti sui “bastardi” di Gravel si legge con chiarezza l’ispirazione impietosa e cattiva che anima il suo “concerto coreografico” per un gruppo di attori, danzatori e musicisti complici, in spirito ribelle, deludente, scettico, corrosivo.

Teatro Piccolo Arsenale

SESTIERE CASTELLO
CAMPO DELLA TANA, 2169/F
30122 VENEZIA
TEL. 0415218711
info@labiennale.org

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