David Chipperfield; Alexander Schwarz; Martin Reichert; Christoph Felger; Eva Schad; Harald Müller
Quando David Chipperfield chiede all’architettura di trasmettere un’emozione, non fa che confermare l’impatto totalizzante dell’architettura sui cittadini di questo mondo. Nel descrivere la bellezza di un dipinto trecentesco raffigurante Siena, Chipperfield usa gli aggettivi “spaziale e normale” e definisce molta architettura contemporanea, specialmente quella relativa all’urbanistica, “come qualcosa che ci accade.” Nel fare architettura, Chipperfield domina l’idea e la costruzione. Da curatore della Biennale Architettura 2012 ha scelto il tema Common Ground e incoraggiato i partecipanti a dichiarare le loro fonti per trovare quanto è condiviso. Profonda consapevolezza e rispetto del passato appaiono elementi essenziali nel lavoro del suo studio, dai quali trarre una nuova visione della modernità. Per Chipperfield il dialogo è un processo inclusivo e la collaborazione è imprescindibile nel fare architettonico. Costruire sulla storia anziché cancellarla, comunicare, ascoltare, arricchire la qualità fisica dello spazio: sono questi i valori che trovano conferma nelle sue opere. Nella proposta di David Chipperfield per FREESPACE, il disegno dell’Altes Museum di Karl Friedrich Schinkel è uno strumento per concentrare l’attenzione sulla generosità dello spazio e sull’edilizia pubblica. Attraverso la James-Simon-Galerie, attualmente in costruzione sull’Isola dei Musei di Berlino, si discutono e descrivono i valori legati allo sviluppo di un linguaggio civico.
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