Scrivere di cinema
Bando nazionale dedicato a giovani laureati italiani under 30, studiosi di Cinema, per la scrittura di testi che saranno raccolti in una pubblicazione della Biennale di Venezia.
In occasione del 125° anniversario dalla fondazione della Biennale di Venezia e a partire dalla mostra realizzata quest’anno dall’Archivio Storico della Biennale (ASAC) Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla storia, è stato definito un tema di approfondimento specifico per il Settore Cinema.
I giovani studiosi, partendo dal tema proposto, porteranno avanti in Archivio, guidati dal tutor, una ricerca di fonti e di riferimenti storici per la redazione di un testo da un minimo di 10 a un massimo di 15 cartelle dalla sua prima bozza alla versione per la stampa.
Saranno selezionati al massimo 3 partecipanti.
Ciascun bando prevede tre fasi di attività a Venezia nelle sedi della Biennale di Venezia (Archivio Storico al VEGA, Biblioteca della Biennale ai Giardini, Ca’ Giustinian) e una giornata finale di confronto e condivisione tra tutti i partecipanti.
Titolo: Il decennio 1969-1978
Tema:
La contestazione alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia in programma nel settembre 1968 ebbe conseguenze molto più profonde e durature di quanto gli stessi promotori non avessero probabilmente immaginato. In ogni caso, destinate a riverberarsi sul prosieguo dell’attività della Biennale in generale, assai più a lungo dell’analoga contestazione al Festival di Cannes dello stesso anno (tenutasi quattro mesi prima di quella veneziana). Se l’occupazione del Palazzo del Cinema sulla Croisette ebbe l’effetto di ottenere la sospensione e poi l’annullamento della manifestazione francese, l’anno successivo tutto riprese come se nulla fosse avvenuto. A Venezia invece, il simbolico (ma neppur troppo) assalto alla fortezza della Biennale – accusata di essere il baluardo di una cultura classista e vetusta – produsse effetti profondi e destinati a modificare l’assetto della Mostra in primo luogo, e quello della Biennale poi. Alla fine di un’edizione concitata e mutila, il Direttore della Mostra Luigi Chiarini fu costretto alle dimissioni. L’anno successivo, la Mostra venne affidata alla direzione di Ernesto G. Laura (rimasto in carica per due soli anni), con il mandato di abolire la competizione, rinunciare all’ufficialità diplomatica di partecipazione e accogliere generosamente molte opere già passate in altri festival. Nel 1971, fu nominato un Vice commissario straordinario nella persona di Gian Luigi Rondi, senza che i cambiamenti introdotti servissero a calmare gli animi. Infatti, nel 1972-1973, l’ANAC (l’associazione che raccoglieva la maggior parte degli autori cinematografici italiani) decise di organizzare una sorta di contro-festival, chiamato “Le Giornate del Cinema Italiano”, ospitate al Cinema Olimpia di Venezia, in Campo Santa Margherita e nelle fabbriche di Marghera. Nel 1973 la Mostra si arrese: in attesa del nuovo statuto della Biennale, che sarebbe arrivato solo l’anno successivo, il festival al Lido non ebbe luogo. Nuovo cambio di direzione alla Mostra nel 1974: Giacomo Gambetti fu nominato con il titolo di Direttore del Settore Cinema e Spettacolo Televisivo. Fino al 1977, la Mostra assunse sempre di più la fisionomia di una rassegna internazionale di film, affiancata da retrospettive, personali, omaggi e panoramiche intese ad approfondire la conoscenza di cinematografie nazionali. Nel 1977, anche la Mostra del Cinema partecipò, con tutte gli altri settori dell’Istituzione, alla cosiddetta ‘Biennale del Dissenso’, voluta dal Presidente Carlo Ripa di Meana per far conoscere e sostenere gli autori dei Paesi dell’Est che esprimevano posizioni critiche nei confronti dei rispettivi regimi politici di matrice comunista. Le violente polemiche che seguirono l’annuncio e la sua realizzazione, portarono alle dimissioni dell’intero Consiglio di Amministrazione della Biennale e alla conseguente cancellazione di tutte le attività del 1978. Soltanto nel 1979 la Biennale poté ritornare alla normalità, con la nomina di un nuovo CdA e un nuovo Direttore della Mostra del Cinema, Carlo Lizzani, che fu capace di rilanciarne l’immagine, creando un nuovo modello di festival destinato a fare scuola in ambito internazionale, grazie anche alle intuizioni critiche del suo più stretto e giovane collaboratore Enzo Ungari.
Il decennio 1969-1978 è probabilmente il meno conosciuto e indagato dell’intera storia della Biennale, offrendosi alla memoria collettiva come un periodo opaco, offuscato dal successo di altre analoghe manifestazioni internazionali che trassero profitto dalle difficoltà di quella che sino a quel momento era considerata come una delle istituzioni culturali più prestigiose a livello mondiale. Non c’è dubbio, ad esempio, che fu proprio in virtù di questa lunga pagina oscura che il Festival di Cannes poté crescere a dismisura, diventando in breve tempo la manifestazione cinematografica di maggior successo, primato che ancora oggi gli viene riconosciuto dalla maggioranza degli addetti ai lavori del settore. Un approfondimento delle numerose vicende e i contenuti che hanno caratterizzato le edizioni della Mostra del Cinema nel periodo suddetto è dunque oltremodo auspicabile. Potrebbe contribuire a far meglio conoscere una fase di stasi, segnata da scelte contradditorie, talune infelici e controproducenti, altre interessanti e coraggiose ma poco sostenute e condotte con scarsa convinzione e capacità di incidere. Un filone della ricerca potrebbe indagare sulle motivazioni, assai poco documentate e indagate, che hanno portato a queste decisioni a livello dell’istituzione Biennale. Un altro filone potrebbe entrare nel merito dei programmi proposti dai vari direttori e commissari che si sono succeduti, sull’accoglienza critica che hanno riscosso, sull’incidenza a livello distributivo ottenuta. Un altro ancora potrebbe mettere in relazione i programmi della Mostra con il contestuale dibattito critico e culturale che ha attraversato le altre arti in Italia e nel mondo in quello stesso periodo, per verificarne la capacità di essere in sintonia con le numerose trasformazioni in atto in un decennio tra i più turbolenti.
Tutor: Paolo Lughi
Laureato in storia del Cinema, giornalista, è Responsabile dell’Ufficio Stampa Centrale e Cinema della Biennale di Venezia.
STRUTTURA DEL PROGETTO
Prima fase – dal 15/02/2021 al 19/02/2021
Visita dell’Archivio Storico e della Biblioteca della Biennale e inizio attività di ricerca e consultazione assieme al tutor.
Seconda fase – dal 15/03/2021 al 19/03/2021
Attività di ricerca e consultazione in Archivio assieme al tutor
Entro il mese successivo, alla data del 31/03/2021 è fissata la scadenza per l’invio della prima bozza del testo.
Terza fase – dal 06/04/2021 al 09/04/2021
Attività di analisi e approfondimento della prima bozza del testo assieme al tutor presso l’Archivio Storico.
Alla data del 30/04/2021 è fissata la scadenza per l’invio del testo definitivo e un momento comune di confronto e condivisione tra tutti i partecipanti e tutor.
CONDIZIONI E REGOLE DI PARTECIPAZIONE
La partecipazione al progetto comporta l’obbligo di frequenza alle tre fasi di attività
Saranno selezionati al massimo 3 partecipanti.
I selezionati potranno usufruire di una foresteria messa a disposizione dalla Biennale di Venezia.
La Biennale di Venezia metterà inoltre a disposizione dei partecipanti l’abbonamento ai trasporti pubblici locali e i pasti (pranzi).
A ogni candidato selezionato sarà richiesto il pagamento per i diritti di segreteria pari a € 80,00 (IVA inclusa, non rimborsabili) che dovranno essere versati esclusivamente tramite carta di credito successivamente alla comunicazione di ammissione e comunque non oltre la data che verrà indicata.
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
Documentazione
La documentazione – che dovrà essere inviata esclusivamente tramite formulario online – è costituita da:
a) Curriculum vitae – si prega inoltre di specificare:
a.1) titolo di laurea conseguito triennale/magistrale o titolo equivalente/equipollente
a.2) titolo tesi di laurea, percorso di studi
a.3) lingue straniere conosciute e livello (inglese ed eventuale seconda lingua)
b) invio di 2 testi:
1. lettera di motivazione (lunghezza massima 2 cartelle)
2. un elaborato, comprensivo di riferimenti bibliografici, sul tema del bando (lunghezza massima 2 cartelle)
Scadenza invio candidature: 11 gennaio 2021