Orchestra: | Teatro La Fenice |
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Direttore: | Ernest Martinez-Izquierdo |
Solista: | Ansi Karttunen, violoncello |
In collaborazione con: | Fondazione Teatro La Fenice |
Orchestra del Teatro La Fenice
Kaija Saariaho
La musica vocale di Kaija Saariaho, Leone d’Oro alla carriera di questa edizione del Festival, è basata su testi di autori importanti di diverse epoche che trattano temi universali quali la solitudine del viaggio, la distanza, la morte. I testi sono analizzati dalla compositrice quali materiali sonori e come indicazioni e suggestioni di ascolto. L'esecuzione di Notes on Light per violoncello e orchestra inaugura il Festival al Teatro La Fenice con l’Orchestra stessa diretta da Ernest Martinez-Izquierdo.
È la luce che la compositrice finlandese sceglie come tema per questo suo pezzo diviso in cinque movimenti, ognuno dei quali porta un titolo che della luce esplora diversi aspetti: “Translucent, secret” (Traslucido, segreto), “On fire” (In fiamme), “Awakening” (Risveglio), “Eclipse” (Eclissi) and “Heart of Light” (Cuore di Luce). Anche se la sua struttura formale sfugge alle definizioni classiche di genere, è soprattutto il dialogo fra l’irrequieta versatilità del violoncello solista e quella timbricamente mutevole della grande massa orchestrale che richiama la forma del concerto per solista e orchestra. Un dialogo che il suo primo interprete Anssi Karttunen descrive piuttosto come una lotta: “Il solista non è solo l’eroe di Notes on Light, deve anche difendere i suoi diritti, lottare, condurre, collaborare e talvolta sottomettersi all’orchestra. Tutto questo fa di Notes on Light un ricco viaggio che potrebbe condurci nel cuore stesso della luce”.
Hans Abrahamsen
La versione per orchestra di Children’s Corner di Claude Debussy composta dal compositore danese Hans Abrahamsen, mette in evidenza il rapporto fondamentale tra i compositori della seconda generazione spettrale e la ricerca timbrica operata da Debussy.
Rispetto alla precedente versione per orchestra realizzata nel 1911 da André Caplet, Abrahamsen amplia l’organico orchestrale classico, soprattutto nelle percussioni, accostando a timpani, tamburo, grancassa e triangolo già previsti da Caplet, campanelli, campane tubolari, campane da slitta, campane crotali, tam-tam, nacchere, piatti e xilofono oltre alla celesta. Più ampia è anche la gamma sonora dei fiati, che prevedono un corno inglese accanto all’oboe, un clarinetto basso accanto ai clarinetti in si bemolle e in la, due soli corni in fa in luogo dei quattro previsti da Caplet, compensati da due tromboni tenore e un basso tuba. La vastità dell’organico strumentale è funzionale a restituire in immagini vivide le sei miniature debussyane.